ROMA – Un’anteprima romana, dal 6 all’8 marzo, al Teatro Valle Occupato con l’opera Infinita di Familie Flöz, uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di vita, sulla nascita e sulla morte, sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli: il timido ingresso nel mondo, i primi coraggiosi passi e l‘inevitabile caduta finale.
Un breve sguardo sui temi perpetui della nascita, del sesso, della morte e di tutto ciò che è universalmente comico.
Familie Flöz è una famiglia eterogenea e bizzarra che «è venuta alla luce dal ventre buio della terra attraverso un profondo pozzo». La metafora, scelta da Familie Flöz nel 1996 per identificarsi nella scena teatrale internazionale, riassume l’essenza di questa formazione in costante mutamento e del suo particolare metodo di ricerca: ogni spettacolo è sviluppato secondo un processo collettivo di lavoro – dove gli attori diventano anche autori – e rileva un nuovo universo abitato da personaggi e storie che sviluppano il loro cammino dall’oscurità alla luce.
E poiché la formazione stessa non è un’entità fissa, di volta in volta si forma un nuovo gruppo che sviluppa non solo un nuovo spettacolo, ma anche un diverso metodo di lavoro.
I linguaggi che usa sono “antelinguistici”: tutti i conflitti si manifestano prima a livello fisico e il conflitto fisico è l’origine delle azioni drammatiche.
Attraverso una costante riscoperta di discipline teatrali secolari come il teatro di figura, il teatro di maschera, la danza, la clownerie, l’acrobazia, la magia e l’improvvisazione, Familie Flöz crea esperienze teatrali di una poesia incomparabile.
Dal 2001 la compagnia Familie Flöz ha residenza a Berlino.
Spettacolo adatto a un pubblico dai 6 anni in su.