«Lo scorso 28 febbraio, il Ministro Delrio ha presentato il testo delle “LINEE GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO SISMICO DELLE COSTRUZIONI” e il DECRETO ATTUATIVO per il SISMO BONUS che consentirà lo sgravio fiscale fino ad un massimo di 85% per la messa in sicurezza statica degli edifici.
Ieri, 10 luglio 2017, se ne è tornato a discutere sulla stampa nazionale considerato i gravissimi danni e le dolorose morti dovute al crollo della palazzina partenopea. Il DM attuativo, con le linee guida per la classificazione sismica del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici viene riproposta in queste ore dallo stesso Delrio come “una novità assoluta che rientra in Casa Italia, per la prevenzione sismica e la cura del territorio”.
Noi della Rete La Fenice da molti anni abbiamo sollevato l’urgenza di attivare un “libretto delle costruzioni” considerato che Frosinone è insieme a Rieti la città più ad alto rischio sismico della Regione Lazio e ritenendo che la prevenzione e la definizione di Linee guida siano le manovre prioritarie nei casi di calamità naturale. Tra l’altro, il sisma bonus è stato introdotto dalla legge di Stabilità così che i cittadini avranno a disposizione uno strumento di incentivo economico per ottenere la diminuzione del rischio sismico degli edifici.
Per quanto riguarda “CHI POTRA’ ATTESTARE” nel decreto si evidenzia che lo potranno fare i progettisti strutturali, chi ha fatto le D.L. strutturali o il collaudo in possesso di una laurea in Ingegneria Civile o in Architettura, iscritti agli Albi. Ed allora è anche a loro che ci rivolgiamo, chiedendo la loro attenzione rispetto un problema tanto reale. E, poi, si sa insieme si vincono le battaglie più complicate.
Dunque, con la partecipazione attiva di tecnici ed esperti locali, iscritti agli Albi degli Ingegneri, Architetti, Geologi potremmo immediatamente passare all’opera definendo, assieme alla Amministrazione comunale di Frosinone (che ci auguriamo possa risponda favorevolmente al nostro appello), un cambio di cultura. Favorire la costituzione di una Commissione tecnico-operativa che potrà essere autorizzata a redigere un primo rapporto entro 12 mesi per gli edifici del capoluogo che sono più a rischio di vulnerabilità, con valutazioni di sicurezza per lo stato limite del danno e per la salvaguardia della vita, va incontro a quanto richiesto attualmente dalle norme tecniche delle costruzioni».
Giuseppina Bonaviri