È un viaggio costante sulle note della musica quello di Carlo Corona. “Quando sono sul palco sono a casa” ci dice durante la nostra intervista, confermando quel dinamico e intenso coinvolgimento con il quale lo abbiamo visto interpretare le canzoni in uno dei suo concerti tributo.
Nel nostro dialogo, cordiale, il cantautore ci racconta di come, ancora giovanissimo scopre la sua vocazione. “Già dall’età di 12-13 anni sentivo il bisogno di esprimermi vocalmente e con uno strumento musicale -spiega- La mia fortuna è stata quella di avere una famiglia che era molto appassionata di musica”. Poi la scuola, dove l’insegnante di canto si accorge di questa sua naturale predisposizione e quindi i primi studi da autodidatta in principio e la frequenza di lezioni private poi.
Di qui è breve la strada verso le prime “prove” nei garage con le band formate insieme ai coetanei e le esibizioni musicali durante le feste private in cui inizia anche ad eseguire qualche suo brano: “La prima canzone l’ho scritta a 14 anni” commenta. Diversi i generi musicali che catturano la sua attenzione: “Ascoltavo tutto -espone- però essendo io prettamente un cantautore, nato per scrivere musica e parole, è normale che avessi la passione per la musica italiana e per chi parlava la mia stessa lingua cantautorale”. Negli anni Novanta inizia ad esibirsi nei locali romani. “Con il primo gruppo eseguivamo soprattutto cover di autori italiani ed anche di quelli stranieri se ci veniva richiesto”. Ed è proprio in un locale della capitale che vince il primo concorso, dopo il quale entra a diretto contatto con l’ambiente musicale italiano. È infatti nel 1994 che esce il primo album che raccoglie alcune delle sue canzoni. Di lì a poco Corona salirà sui palchi in tutta Italia.
La carriera in ascesa lo porta ben presto ad aprire grandi concerti: “Un’esperienza che mi ha fatto crescere di colpo perché in quei casi, sul palco, davanti a migliaia di persone il rischio che si corre è quello di crollare” dice. E aggiunge: “Quando poi vedi che in quei trenta, quaranta minuti, la gente inizia a chiederti di cantare altre canzoni, allora capisci che quella potrebbe essere la strada giusta. Ho continuato a fare per un paio di anni, intensi, questi live e ho cominciato a partecipare ad alcuni programmi televisivi musicali. Naturalmente è stato fondamentale anche il tour radio per tutta Italia, che era il miglior modo per farsi conoscere”.
A questo periodo ne segue uno di pausa che lo porta ad allontanarsi dalla musica, durante il quale l’artista si dedica, comunque, alla stesura di nuove canzoni. Fino ad una nuova, totale, immersione nel mondo che lo aveva appassionato sin da piccolo: “Ho sempre mantenuta viva questa passione -dice- e, automaticamente, la musica mi ha richiamato”. Torna sul palco.
“Da diversi anni con la band “10hp Emozioni… in tour” sto andando in giro in tutta Italia, nelle piazze, con un tributo a Lucio Battisti” illustra. E precisa: “Non si tratta di una cover, ma di un tributo vero e proprio. Non intendo imitare le sue corde vocali, voglio essere me stesso, interpreto con il mio modo di essere le sue canzoni”. È con la band “45 giri” che reinterpreta invece brani degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta.
Già pronto per partire per una delle nuove tappe del suo tour -per ora ci anticipa solo quella più vicina del 24 settembre a Oriolo Romano- Corona ci svela una importante novità. L’autore è infatti attualmente al lavoro su un nuovo progetto: “Insieme a dei produttori artistici stiamo eseguendo una selezione di alcuni miei brani inediti –commenta- che verranno raccolti in un nuovo cd”. Per ora impossibile dare anticipazioni, ma quel che è certo, dice il cantautore, è che presto avremo di nuovo l’occasione di ascoltare la sua voce cantare le sue parole.