Filosofia che è stata divulgata a voce alta dalla oramai nota nuova gestione del teatro durante la conferenza stampa del 21 settembre 2017. una miscela
stagione viva e attiva, avvicinandosi al pubblico con un ampio ventaglio di
valorizzata certamente da attori come Francesco Montanari (“La piu’ meglio gioventu'”, in scena da ottobre, pièce con forti richiami non solo a Marco Tullio Giordana e al suo “La meglio gioventu’ “, ma anche a Pasolini e Samuel Beckett), Alessandro Barbani( autore appunto della pièce che dicevamo, in scena con Montanari), Giorgio Colangeli (“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, omaggio di Colangeli, affermato attore di cinema, teatro e tv, al “padre Dante”: in scena a marzo prossimo, con lettura dei brani piu’ significativi del “Purgatorio” accompgnati dalla chitarra di Tommaso Cuneo). Ma, allo stesso tempo, arricchita con le proposte inedite del MINDIE, rassegna di spettacoli indipendenti di teatro musicale curata da Andrea Palotto ( con titoli interessanti come “Processo a Pinocchio” e “Ti amo sei perfetto ora cambia”).
Da novembre in poi, infine, gli appuntamenti singolari di “Corti da legare” (sul tema delle patologie mentali, dal gioco d’azzardo ai disturbi ossessivi compulsivi, dalla depressione alla dipendenza affettiva) e di “Costellazione cancro”: serie, quest’ultima di incontri gratuiti volti a dare piu’ informazioni possibile a chi sta combattendo la terribile battaglia contro il cancro, parlando di alimentazione, stile di vita, tipologie della malattia e possibili terapie, ecc…( evidente, nel titolo, il richiamo non solo al cancro come segno zodiacale, ma anche al Solzenycin di “Divisione cancro” ).
Un cartellone senz’altro eclettico ( vedere il sito www.teatroorione.it): dove il contenuto prende il sopravvento e la necessità di comunicazione garantisce interventi “nuovi”, che possano incuriosire e
insegnare. Soprattutto, un cartellone che esplicita la volontà dell’ “Orione”, storica sala spettacolo di Roma Sud ora con nuova gestione, di essere non solo teatro classicamente inteso, ma anche – su un modello anglosassone, diremmo – struttura culturale capace d’ offrire importanti servizi ai cittadini, dialogando fortemente col territorio.