Prodotto prelibato e ricco di proprietà benefiche, apprezzato quindi sia per la bontà culinaria che per le sue proprietà organolettiche e terapeutiche, il carciofo romanesco può essere consumato a tavola in moltissimi modi: fritto, stufato, lessato, grigliato, ripieno, alla Giudia, alla romana oppure in salse, brodetto e primi piatti.
Il modo migliore per assaggiare questo ortaggio e gustarlo in tutte queste preparazioni è quello di partecipare alla “Bi-Settimana Gastronomica” che dal 31 marzo al 13 aprile consente, nei migliori ristoranti locali, di approfittare di deliziosi menu a base di carciofo, tutti a prezzo fisso di 22 euro.
Ma la vera tre giorni dedicata al “re della cucina romana” è quella che va da venerdì 11 a domenica 13 aprile, quando Ladispoli ospita la Sagra del carciofo, la grande manifestazione enogastronomica che quest’anno è arrivata alla sua 64° edizione.
Fragranze, aromi e buoni odori, si spandono nell’aria mischiandosi alla brezza e al profumo del mare e invadono le vie cittadine concentrandosi nelle piazze dove numerosi stand offrono degustazioni gratuite e vendita di specialità tipiche delle diverse regioni italiane.
Il profumo della frittura arriva dagli enormi padelloni di Piazza Rossellini dove i carciofi sono preparati secondo la tradizione culinaria romana.
La Sagra accoglie ogni anno moltissimi visitatori che potranno assistere a tanti spettacoli ed esibizioni. Sono previsti anche momenti di animazione per i bambini, cabaret, musica in piazza e meravigliosi giochi pirotecnici.
Da non perdere assolutamente la gara delle sculture fatte con i carciofi e la mostra fotografica sulla storia della sagra del carciofo romanesco a cura della biblioteca comunale di Ladispoli.
E perché non fare una bella passeggiata sul lungomare – completamente ciclopedonabile – di questa graziosa cittadina la cui sabbia è particolarmente scura perché di origine vulcanica.
Circa 600mila anni fa, infatti, l’odierno lago di Bracciano era un vulcano attivo e, in origine, la sabbia di questa zona era decisamente nera. E’ per questo motivo che negli anni ‘50 e ‘60 Ladispoli è stato un luogo di villeggiatura importante perché consentiva di poter sfruttare, con le “sabbiature” le proprietà terapeutiche della sabbia ferrosa, particolarmente efficace nel combattere reumatismi e artrosi.
Ora la sabbia nera sta diminuendo a causa dell’erosione marina e a protezione delle coste sono state messe delle barriere artificiali costituite da un considerevole numero di scogli che, come cantava Battisti, chissà se riusciranno ad “arginare il mare”.
Daniela Gabriele