“Lago per tutti, cemento per nessuno”, è questo lo slogan dei cittadini che Domenica 6 Aprile hanno occupato Largo Preneste chiedendo a gran voce l’apertura immediata dei cancelli dell’Ex Fabbrica Snia per trascorrere una giornata in riva al tanto discusso Lago a rischio di cementificazione, in occasione della Festa di Primavera. C’erano anche anziani e bambini difronte a quei cancelli, tutti con lo stesso desiderio: che fosse restituito alla collettività uno spazio naturale di grande bellezza, oltre che di grande importanza soprattutto per il divertimento dei più piccoli, che agli inizi di Agosto 2014 potrebbe essere riassegnato ad un privato.
Alcuni dei cittadini, nel corso della protesta, hanno rievocato alcuni dei progetti urbanistici scandalo della zona. Per citarne qualcuno: i lavori per la realizzazione della Metro C, costata più di 4 miliardi di euro, che hanno privato la popolazione del Pigneto del Giardino pubblico difronte al polo scolastico Enrico Toti, oppure il Giardino di Castruccio Castracane, sempre in zona Pigneto, autogestito da un gruppo di genitori che risiedono nelle vicinanze, senza alcun aiuto da parte del Comune di Roma.
I cittadini romani ancora una volta non rimangono indifferenti e in silenzio davanti all’incremento di aree inquinate, asfaltate e cementificate. “Non si può cementificare e asfaltare tutto”. Ed infatti, dalla “rinuncia” (benvoluta) a questi ultimi, ricaveremmo tutti un ampliamento del Parco Delle Energie e un Lago dall’acqua quasi potabile, a quanto si dice, e perfino balneabile, per non parlare della conservazione dell’ecosistema creato dal Lago stesso.
Purtroppo la protesta si è conclusa con un nulla di fatto ma ancora una volta la speranza sarà l’ultima a morire.
Anna Loschiavo