Quattro sedi di cui due in Cina, una a New York e poi quella di Roma. Oltre 1.000 metri quadrati che si affacciano su piazza del Popolo. L’immobile di viale Gabriele D’Annunzio 100 a Roma, di proprietà del Comune, nel 2012 è stato concesso in comodato d’uso gratuito per 6 anni a Roma Capital Investments Foundation, che ha come soci fondatori Atac, Poste Italiane, Agenzia Spaziale Italiana, Associazione Italia-Cina, Bunkersec Corp., Esri Italia, Etica Solar, Partecipazioni spa, Skyset, Spoleto Credito e Servizi, Valore Impresa. Presidente Onorario della Fondazione, presieduta da Giorgio Heller, l’allora Sindaco di Roma Gianni Alemanno e ora Ignazio Marino.
Singolare la motivazione contenuta all’interno della delibera per il comodato d’uso alla fondazione: “i locali risultano non necessari all’amministrazione capitolina per altri propri fini istituzionali”. Un immobile che potrebbe fruttare centinaia di migliaia di euro l’anno grava invece sulle spalle dei romani.
Lo scopo della Fondazione, come è riportato sul suo sito Internet, è quello di “elaborare progetti innovativi e sostenibili per la città di Roma ed iniziative che possano essere esportate nel mondo. Il ruolo della Fondazione è quello di lavorare con soggetti privati, enti pubblici e enti no-profit per promuovere, organizzare, ideare e realizzare progetti strategici che avranno un impatto duraturo sulla città”.
Appresa la notizia che Fabio Ulissi, esponente dell’ufficio di presidenza di Roma Capitale Investments Foundation, è agli arresti domiciliari per presunte tangenti, la Fondazione ha precisato di essere “totalmente estranea alle vicende giudiziarie” nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sul finanziamento illecito ai partiti.
Finora i progetti allo studio della Fondazione, dalla demolizione di Tor Bella Monaca al Waterfront di Ostia, sono rimasti tutti sulla carta.
di Fabio Galli