“Tantissimi nostri sono scesi in piazza per dire #Siussolitemperato e #Noallestrumentalizzazionipolitici. Il grado della Civiltà e Democrazia di un Paese si vede dalle sue leggi. Proprio perché crediamo fermamente nella civiltà e democrazia italiane, chiediamo di approvare la legge sulla cittadinanza senza più ritardi e false illusioni. Siamo stanchi della personalizzazione della politica da parte di alcuni deputati italiani e d’ origine straniera, stanchi di chi erge i muri contro le persone per fare carriera sulle spalle della seconda generazione”.
Questo il commmmento di Foad Aodi, Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), da Montecitorio. “Noi sosteniamo da anni -aggiunge – la proposta di cittadinanza temperata ai figli degli immigrati; i nostri movimenti han partecipato e hanno sostenuto la manifestazione del 13 ottobre Roma. Ormai da anni assistiamo al tira e molla, a titoli di giornali pro o contro questa proposta di legge, senza che mai essa si traduca in pratica.
Noi proponiamo, da anni, una cittadinanza breve per chi lavora in Italia da 5 anni e rispetta le leggi italiane, conoscendo la lingua e cultura italiane, per poter risolver la questione dei concorsi pubblici che richiedono l’obbligo della cittadinanza: un segno del rispetto dei diritti civili e delle pari opportunità. Lo stesso vale per i figli degli immigrati: questa legge può’ facilitar la loro integrazione, e combattere le pericolose crisi d’identità, che a volte questi ragazzi affrontano appunto intensificando il loro legame con lo Stato italiano”.
Aodi conclude rivolgendo un appello, a tutta la politica italiana, di trovare “una sintesi per l’interesse comune: senza strumentalizzazioni politiche sulla pelle degli immigrati”.