«Ogni tre anni l’UE assume l’impulso delle sue regioni e analizza lo stato attuale della coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione Europea. Gli studi sulla coesione ci aiutano a capire ciò che è stato raggiunto e cosa occorrerà fare nel periodo finanziario post-2020.
Gli attori locali, a partire da quelli della provincia ciociara, dovrebbero riuscire in base a quanto richiesto dai programmi transnazionali, a sintonizzarsi tra loro per modellare la politica di coesione verso il 2021 valutando asetticamente chi è riuscito a raggiungere i giusti livelli e chi no – in termini di innovazione ed occupazione e di capacità istituzionale- per proseguire unitariamente con un programma comune. Per questo, nasce l’Area Vasta Smart che con il suo progetto di eccellenza pilota della Provincia ciociara, sta adoperandosi da anni per una “Agenda Sistema sul Modello Ciociara”.
A parole e mai come in questi giorni tutti profetizzano. Nei fatti, in verità, nelle periferie della nostra provincia i tassi di disoccupazione invece rimangono al di sopra dei livelli pre-crisi mentre le piccole imprese lottano per adattarsi alla globalizzazione, alla digitalizzazione, alla crescita verde e al cambiamento tecnologico e le tasche della povertà e dell’esclusione sociale sono ancora un gap drammatico.
Ecco perché appaiono necessari ed urgenti ulteriori investimenti che, a partire dall’utilizzo dei fondi europei, possono permettere di raggiungere gli obiettivi obbligati agli Stati membri dalla Commissione europea per gli accordi del 2030 ( bastino due esempi: aumentare le quote di energia rinnovabile riducendo le emissioni di gas a effetto serra). Allo stesso tempo, rimanendo bassi gli investimenti pubblici, i fondi della politica di coesionesaranno la linea obbligata e la scelta prioritaria da perseguire nell’attuale. Non serve molto, allora, per capire che per una ripresa economica duratura, abbiamo bisogno di risorse economiche significative che migliorino resilienza dell’economia e forza lavoro e per intuire che da soli non si potrà arrivare da nessuna parte.
Solo con un serio programma di politica di coesione, condiviso da realtà aderenti ad un percorso di Macroarea e di Area Vasta Smart, si potrà investire sulle periferie della intera Nazione concentrandosi su tre obiettivi principali -quelli previsti dall’Europa- che sono ” l’innovazione, la modernizzazione industriale, l’assorbimento tecnologico” facendo si che nessuno resti dietro, affrontando la disoccupazione, investendo nelle competenze e nello sviluppo delle imprese, combattendo l’esclusione sociale e la discriminazione».
Giuseppina Bonaviri