Successo pieno della visita animata “L’isola felice di Antonio Pedrocchi” , organizzata oggi pomeriggio,18 ottobre, allo storico Caffè Pedrocchi del centro di Padova, da Carlo Bertinelli e Alessandra Brocadello di “teatrOrtaet” (secondo la collaudata formula che vede i due attori interpretare personaggi fortemente legati al museo o monumento in questione, mentre il pubblico li segue visitando il sito). La visita ha rievocato la figura appunto del “caffettiere” che un sonetto scherzoso del poeta veneziano Pietro Buratti definì “un genio en mascara da mona”, e che l’altro intellettuale Carlo Leoni, in un chiacchieratissimo articolo del “Figaro“, descrisse come “persona pingue e robusta”, d’ “aspetto maligno” e col “cipiglio da cattedrante”, benché nato in una miserabile casuccia.
Eppure questo caffettiere (1776- 1852, imprenditore “self-mademan” figlio del bergamasco Francesco Pedrocchi, che nel 1772 aveva aperto a Padova una prima “Bottega del caffè”) ebbe il coraggio d’ affidare al celebre ingegnere e architetto veneziano Giuseppe Jappelli l’incarico di fare “il più bel caffè della terra”. Una “macchina del tempo” su cui versarono fiumi d’inchiostro personaggi come Arnaldo Fusinato, Stendhal, Giovanni Prati, Théophile Gauthier…
La visita ha ricordato poi l’apertura degli ambienti al pianterreno, il 9 giugno 1831 ( l’anno dei moti liberali, italiani ed europei, che proseguivano direttamente quelli del ’20- ’21), la conclusione dello stabile nel 1842, sino alla morte di Antonio nel 1852 ( pochi anni dopo la prima, vera rivoluzione nazionale italiana del ’48- ’49). Rievocando i fasti dello “Stabilimento Pedrocchi” e le vicende ( spesso legate – proprio come per l’altro, storico, “Caffè Greco” di Roma a quelle del Risorgimento: a partir dal ferimento, dentro il caffè, d’ uno studente universitario l’ 8 febbraio 1848, che dette inizio al ’48 anche a Padova) dello storico “Caffè senza porte” ( così chiamato perché non chiudeva mai).
Il pubblico ha seguiìto con interesse una vicenda costellata di versi e di articoli di giornale, di incontri e scontri, di invidie e successi, pagati a caro prezzo, con una vita di lavoro, dall’onesto caffettiere.