“La belva e la bestia” andrà in scena al teatro dell’Orologio dal 16 al 25 Aprile. Due personaggi, apparentemente agli antipodi, incrociano fatalmente i loro destini.
In un laboratorio di falegnameria ormai in disuso, un uomo, Bestia, vive la sua disperata solitudine e il degrado morale, sopraffatto da difficoltà esistenziali ed economiche, in un mondo che l’ha abbandonato. Bestia, con uno stratagemma, attira nel laboratorio Chiara, una ragazza di famiglia benestante, intenta a fare jogging in un parco vicino.
Pur “drammaticamente imbranato”, Bestia distrae Chiara e l’assale, in un susseguirsi di situazioni paradossali. Quando sembra che voglia approfittare della ragazza, la realtà si mostra più complessa di quello che appare: Bestia stesso è vittima di un meccanismo che lo sovrasta e che non gli lascia scelta. La ragazza da parte sua, reagisce in modo inaspettato.
Riuscirà Chiara a salvarsi senza che Bestia rinunci al suo obiettivo?
Forse la vita di entrambi, da quel fatale incontro, non sarà più la stessa…
Note di regia
La Belva & La Bestia si basa sul rapporto dicotomico tra Chiara, una giovane e ricca laureanda in medicina, e Bestia, un povero falegname ormai senza lavoro, pieno di debiti contratti per un nobile motivo. Il rapporto tra vittima e carnefice, man mano che l’azione procede, va scomparendo per lasciare spazio a un’intimità quasi empatica tra i due personaggi.
La ragazza, essendo abituata sin dalla nascita ad avere tutta la vita già programmata e pronta da vivere, in questa estrema esperienza troverà quello che le è sempre mancato, vale a dire una ragione di vita. Quella che in apparenza sembra essere il momento conclusivo della sua vita, sarà per Chiara un rito di passaggio dall’età giovane all’età adulta. Chiara prenderà coscienza del proprio essere, della propria famiglia, della propria vita e di quello che sarà, da quel momento in poi, il suo ruolo nel mondo.
L’azione si svolge in un laboratorio di falegnameria, nero come la storia di Bestia, e nel quale si percepisce la disperazione di un uomo che ormai è giunto all’ultimo estremo atto del suo dramma. Questo luogo è lo specchio dell’anima di Bestia, un posto dove anni prima il falegname creava dando libero sfogo alla propria creatività e alle proprie passioni, e che ora si trasforma in un ambiente oscuro, in cui il legno e la carta vetrata vengono simbolicamente sostituiti da droga, alcol, disperazione e sangue.