«I politici corrotti hanno voluto questa classe di amministratori corrotti e loro non sono differenti dai tagliagole. Vivere in strade trafficate aumenta il rischio di demenza senile. Questi i dati di una ricerca di gennaio 2017 pubblicata da Lancet e verificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si stima che 3 milioni di persone ogni anno muoiono per cause correlate all’inquinamento. Vivere a Frosinone, città tra le più inquinate d’Italia, aumenta il rischio sia di patologie respiratorie e cardiovascolari ma essenzialmente di quelle neurologiche come la demenza senile, Parkinson, sclerosi multipla e Alzheimer: una persona su 10, insomma si ammala a causa dell’inquinamento atmosferico.
Questi dati parlano chiaro. Non è allarmismo ma ricerca scientifica affiancata a quella tecnologica che si innova grazie all’utilizzo dei BIG DATA, un nuovo strumento a costo zero che noi della Rete La Fenice, proponiamo di utilizzare anche nelle amministrazioni comunali locali a partire da quella frusinate. I Big Data analizzano, in questo caso, tutte quelle informazioni ricavate dalle cartelle cliniche e dai codici postali stabilendo senza errori di calcolo, statistiche e trasparenza di dati analizzati.
Per l’OMS le malattie del sistema nervoso sono in aumento esponenziale e noi, medici e ricercatori, ne diamo piena conferma. La demenza oggi colpisce nel mondo 55 milioni di persone. Gli inquinanti più a rischio per le malattie neurologiche sono le polveri sottili a partire dalle PM 2.5 e oltre, gli ossidi di azoto, gli idrocarburi policiclici, i metalli pesanti e i particolati prodotti dalle gomme e dai freni dei veicoli. Sostanze che una volta respirate entrano nel circolo sanguigno e arrivano al cervello, dove provocano infiammazione e aumento dei radicali liberi. Il rumore è un altro fattore che causa alterazione delle funzioni cognitive: i suoi effetti negativi si traducono in una alterazione dei ritmi sonno-veglia ed in una conseguente iperattività psicomotoria che ha effetti deleteri sull’organismo e sul metabolismo. Le donne e i fumatori come le diete scorrette sono i fattori predittivi che incidono maggiormente sulla patologia su riportata, con una prognosi finale nefasta.
Lo smog e l’inquinamento arrivando nel cervello e nelle vie respiratorie profonde come gli alveoli polmonari danneggiano direttamente i neuroni. Numerosi studi hanno dimostrato che un cervello esposto a polveri sottili mostra formazioni di placche simili a quelle dell’Alzheimer. Attraverso le mucose del naso, il PM2.5 può raggiungere direttamente il cervello, dove rimangono incluse. In diversi esperimenti di laboratorio si è osservato che le cellule del cervello trattano queste particelle come invasori e reagiscono attraverso ripetuti processi infiammatori che finiscono per promuovere e aggravare l’Alzheimer così come un’esposizione a ozono e polveri sottili durata almeno 10 anni, comporta un aumento del rischio di ammalarsi di Alzheimer del 138%. E’ urgente attuare programmi di prevenzione nell’immediato.
La scelta non riguarda dunque solo più il cittadino che può pure decidere di restare chiuso in casa o di mangiar sano riducendo i rischi del fumo, dell’alcool, delle droghe ma passa obbligatoriamente dalle scelte amministrative oculate che a Frosinone (come nell’intera Provincia-Regione) l’attuale classe dirigente non è in grado di fare per impreparazione, incapacità tecniche, menefreghismo, intrallazzi legalizzati.
La Regione Lazio, a nostro avviso con troppi anni di ritardo e, guarda caso solo ora che si ritrova in prossimità delle elezioni regionali, ha deciso di dare sfogo a bandi e fondi “Green” dimentica che la sfida nel mondo, oggi, sta invece nell’innovazione e nella ricerca di un “Portafoglio Blue Green”; perché il blu ed il verde vanno di pari passo sempre e da sempre. Ma questa è un’altra cosa per chi occupa posti e poltrone senza mai avere acquisito col merito le reali capacità di buon governo di un Paese.
Che differenza fa, se allora, invece di parlare dei tagliagole si raccontasse con scienza e coscienza di questi rappresentanti politici?».
Giuseppina Bonaviri