Roma , la Nuvola di Fuksas, il nuovo centro congressi che doveva essere ultimato a gennaio 2013, ha ricevuto un lapidario giudizio negativo da parte dell’Autority, in seguito alla richiesta del sindaco Marino di salvare l’opera, tramite nuovi appalti e quindi, lo stanziamento di altri soldi pubblici.
IL giudizio dell’ autorita’, presieduta da Sergio Santoro, e’ netto: “il nuovo centro congressi- che e’ ancora ben lontano dal vedere luce- è oggi fatto solo di varianti, troppe rispetto al progetto iniziale, con tempi di esecuzione piu’ che raddoppiati , costi aumentati esponenzialmente e un eccessivo ricorso ai sub appalti”. In sintesi, ecco uno stralcio della delibera dell’ Avcp, che e’ stato inviato al ministero dell’ Economia e in contemporanea alla Corte dei Conti per ” l’ accertamento di eventuali danni erariali ”. In fin dei conti, si parla di soldi pubblici, milioni di euro per l’imponente e avveniristica opera dell’architetto italiano Fuksas, una vera “superstar”, visto che, sempre in base alle ricerche effettuate, è di particolare rilievo la sproporzione delle ingenti somme corrisposte per le spese tecniche e la direzione artistica: circa 20 milioni di euro, con il risultato non ancora ottenuto.
Facendo un passo indietro, risale al sindaco Veltroni la grande ambizione di un nuovo Centro Congressi, un’opera di grande rilievo per l’intera città, pensata per attrarre la domanda turistico-congressuale nazionale ed internazionale, in grado di superare lo spontaneismo ed attribuire maggiore sistematicità alle attività degli operatori italiani coinvolti nel settore della meeting industry.
L’attrattività e la distintività del progetto, doveva consentire al Nuovo Centro Congressi di ambire ad un posizionamento di primo piano nel mercato dei grandi eventi internazionali, mentre le analisi condotte, proponevano il progetto come un un notevole impulso per l’economia locale e regionale, grazie ai significativi ricavi diretti, all’indotto stimato ed al prevedibile ritorno di immagine a livello internazionale per l’intero paese. Il complesso, che nel progetto originario si presentava altamente flessibile, modulabile in diverse configurazioni e in grado di ospitare eventi con caratteristiche molto differenziate, doveva raggiungere una capienza complessiva di quasi 8.000 posti, suddivisi tra l’auditorium, “sospeso” a 1518 metri d’altezza, all’interno della Nuvola, e le grandi sale congressuali.
Il Nuovo Centro Congressi, inoltre, doveva avere al suo interno, un albergo a 4/5 stelle con 439 stanze, di cui 7 suites, servito da ristorante, bar, spazi fitness, per circa 1000 mq; oltre ad altre 4 salette, per ulteriori 396 posti, un cocktail bar, di oltre 200 mq ed un parcheggio di circa 600 posti auto, condivisi con l’albergo (su un’area di circa 20.000 mq).
I lavori per la realizzazione del NCC sono iniziati il 1 febbraio 2008. Veltroni, Alemanno ed ora Marino, si sono succeduti come sindaci da quel giorno, quanti ancora ne dovremo eleggere, per vedere l’opera compiuta e, soprattutto, quanti soldi pubblici ancora dovranno sparire in una nuvola, più che di “fucsia”, di fumo ?!?
a cura di Francesca Palumbo