In occasione dell’anniversario della scomparsa di Antonio Gramsci, morto a Roma il 27 aprile 1937, ci sarà, presso la casa della Memoria, la proiezione del documentario “Le pietre di Gramsci” a cura di David Riondino e Paolo Brogi, riprese di Raffaele Rago. L’ Iniziativa, in collaborazione con il Dipartimento Cultura di Roma Capitale, avverra’ proprio il 27 corrente mese.
L’ intento commemorativo, ha come scopo la promozione del ricordo, a settantasette anni dalla sua morte. La proiezione, sara’ un momento di incontro tra i poeti del cimitero acattolico di Testaccio, in compagnia dei loro testi, e gli interventi degli storici sull’eredità di Gramsci e sul mistero di uno dei quaderni dal carcere considerato “scomparso”. Insieme agli autori, saranno presenti, il professore di filosofia del linguaggio Franco Lo Piparo e il linguista Giancarlo Schirru, perché, indubbiamente, la figura di Gramsci e’ indiscussa, non solo come politico, ma anche come filosofo giornalista linguista, critico letterario italiano e come fonte di dibattiti costruttivi sui valori del linguaggio politico nel nuovo millennio.
Per capire l’ ideale che ha caratterizzato la vita di questo pensatore, basterebbe leggere la lettera alla madre scritta in prigionia nel 1928 “non ho mai voluto mutare le mie opinioni, per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione .Vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato, ma non potevo fare diversamente; la vita e’ molto dura, e i figli, qualche volta, devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignita‘ di uomini”. Le parole si commentano da sé in tutti i suoi scritti; le particolari idee, lo portano ad affermare che “tutti gli uomini sono intellettuali, dal momento che non esiste attivita’ umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, in quanto, indipendentemente dalla sua professione specifica, ognuno è a suo modo un filosofo, un artista, un uomo di gusto, partecipe di una concezione del mondo e con una consapevole linea di condotta morale, ma, non tutti gli uomini hanno nella societa’ la funzione di intellettuali”.
Idealista e studioso attento della società, Antonio Gramsci è stato uno sviluppatore creativo che non ha mai sposato in toto le teorie di nessuno. Pur subendo tante influenze, da Marx a Macchiavelli, Engels, lenin, A.labriola, Sorel, Pareto e Benedetto Croce, riesce a rielaborare un pensiero tutto suo, un ideale gramsciano, che lo porterà ad influenzare molti pensatori a meno di cento anni dalla sua morte. Il mondo di Gramsci è tutt’ ora oggetto di studio per l’attualità dei temi, per essere una viva fonte di ispirazione non cristallizzata solo al suo periodo storico e per avere una visione globale dell’ uomo nella socialita’, senza barriere spazio/tempo .
Le riflessioni Gramsciane, non sono da star televisive come i politici dell’ ultimo decennio, ma profondamente vissute in coerenza e sofferenza, anche con anni di duro carcere, perché, sicuramente le parole convincono, ma l’esempio trascina; e nel caso di Antonio Gramsci, lo si può dire a cognizione di vera causa .
a cura di Francesca Palumbo