Buon mix di pulp e sogno l’ultimo lavoro di Roberto Cavosi. La Donna Bambina ricorda tante opere che hanno inaugurato la contemporaneità letteraria. La difficoltà di uscire dall’infanzia passando per l’accettazione della crescita può generare traumi e determinare atteggiamenti apparentemente patologici.
È il caso della protagonista, Paola, interpretata da Daniela Giordano. Questa donna si trova immersa in una periferia metropolitana popolata di rane e sirene. Paola non riesce a distinguere sempre ciò che è vero da ciò che non lo è, materiale reale da materiale onirico. Lo strano uso della crudeltà è definito a partire dall’ingenuità del bambino, che diventa cattivo per difendersi. Spesso la durezza aumenta in proporzione alla paura dell’amore. Da qui una serie di atteggiamenti ossessivi. Come quando la convinzione di individuare sua figlia nella Donna Cannone del circo la spinge all’inseguimento. La denuncia della Donna Cannone la metterà a contatto con un commissario, che invece di sanzionare partecipa. Il mondo di Paola, tutto sommato, è contagioso; forse proprio perché si fonda su un terreno assolutamente comune a tutti. L’infanzia, nient’altro. Un’infanzia prolungata.
La collaborazione tra Giordano e Cavosi nasce a Radio Due e ora giunge sul palco. Altri personaggi, apparizioni, fantasmi popoleranno l’universo della Donna Bambina. Il Vascello li ospiterà tutti, dal 30 aprile al 4 maggio.
Elisiana Fratocchi