“Dissolve frigus ligna super foco large reponens”( “sciogli il freddo riponendo benignamente la legna sul fuoco”) afferma il poeta latino Orazio in una delle sue più celebri odi, mentre a riparo dal clima rigido di gennaio, osserva il monte Soratte imbiancato di fronte a sé.
Forse a Bagnaia, piccolo borgo alle porte di Viterbo, in pochi sono a conoscenza di questi versi, ma di certo nessuno dimentica le antiche tradizioni. Tanto più se si tratti del mitico “Focarone” di Sant’Antonio.
Il famoso falò di Bagnaia (alto circa 9 metri) viene acceso ogni anno,il 16 gennaio, ma non è solo: nella piazza lo circondano musica,danza, cibo e vino a volontà perché in questo borgo, di caldo oltre il fuoco, c’è il cuore degli abitanti che si arrovella ogni anno, con amore e dedizione, per la miglior riuscita della festa di paese.
Il comitato per il Focarone – raccontano gli organizzatori – si compone di 60 persone originarie del luogo, di età compresa tra 18 e 30 anni.
Il contributo principale viene dato da tutti coloro che si adoperano per reperire la legna da ardere. La raccolta inizia dal mese di febbraio fino a dicembre.
Nonostante la durata media del comitato oscilli intorno ai sette anni e vada per generazioni, gli organizzatori rassicurano:”siamo sempre aperti all’entrata di nuovi giovani volenterosi che vogliano adoperarsi per il loro paese.”
Tuttavia per i ruoli di presidente e vicepresidente l’impresa si fa ben più ardua: solo chi nel pomeriggio del 17 gennaio, a festa conclusa, riesca a staccare la bandiera posta sulla Chiesa di S. Antonio, può aggiudicarsi il posto per l’anno a venire.
Non meno nobili le origini della celebrazione: diffusa già a partire dal 1818, la festività dedicata a Sant’Antonio era una delle ricorrenze più sentite nelle comunità contadine. Il Santo spesso era rappresentato con lingue di fuoco ai piedi e aveva in mano un bastone. Appeso all’estremità di quest’ultimo c’era un campanellino e sull’abito il Tau, la croce egiziana a forma di T, simbolo della vita e della vittoria contro le epidemie.
Anche gli amanti della musica posson star tranquilli: quest’anno a riscaldare Bagnaia ci sarà Simone Gamberi, giovane cantautore della Tuscia e The reggae Circus di Adriano Bono.
“Sfidiamo il tempo e i giorni della settimana, perché per noi è sempre festa” ci confessano scherzando gli organizzatori ma ora spetta a chi parteciperà, aiutarli a sciogliere il freddo di gennaio. E la scommessa è tornare a casa caldi.. e felici!