«Macron lancia l’allarme al summit “One planet” organizzato a Parigi qualche giorno fa e a due anni dalla Cop21. Si sono riuniti lì capi di stato, organizzazioni private, mondo dell’economia per proporre concrete soluzioni, o meglio, trovare i fondi per la lotta contro il riscaldamento climatico. La banca mondiale assicura che metterà fine ai finanziamenti per il petrolio e gas a partire dal 201, garantendo una riconversione verde e finanziamenti mirati che saranno sostenuti anche da Greenpeace. In Italia, invece, l’accordo tra Eni e Fiat Crysler sul gas naturale non aiuterà né a tagliare le emissioni di gas serra né a ridurre l’inquinamento delle città italiane almeno per i prossimi anni.
Molti politici italiani, e se mai ce ne fossero locali, pensano che stare fermi fino al 2020 significhi centrare la sfida. Ma si sbagliano e sono in cattiva fede; non ci si può defilare. Anche da noi, in Ciociaria, è tempo di decidere e rilanciare iniziative attive e investimenti per recuperare spazi nel campo dell’energia solare attingendo ai fondi disponibili per l’economia verde ora che, tra l l’altro, la finanza privata e decine di Fondazioni promettono di investire sul clima con finanziamenti mirati per la transizione energetica.
Gli Amministratori delle città del nostro territorio non possono più essere ostili ad un progetto urbano tecnologicamente avanzato se vogliono risolvere le contraddizioni degli attuali spazi da abitare adeguatamente, per salvare il salvabile, proteggendo la salute dei loro abitanti. Corre obbligo, allora, denunciare il comportamento ostile rispetto alle innovazioni di chi ci governa, smarrito nell’indifferenza di uno spazio cittadino che va completamente ripensato e proiettato in avanti affinché non si perda l’idea di città che, ad oggi , appare invece deterritorializzata a causa dell’incapacità e della sordità gestionale e politica.
Esistono, d’altronde, anche motivazioni etiche e sociali – tutte tracciate nel Progetto Provincia Area Vasta Smart- che disciplinano un entroterra sommerso da criticità ambientali come il nostro che devono trovare cittadinanza e accoglienza. Va azzerata, nell’immediato, ogni forma di allarmismo non scientifico sulla crisi locale di acqua, terra, aria mettendo in atto una offensiva in sede di valutazione di impatto ambientale a favore delle tecnologie pulite oltre i continui no di chi non vuole la salvezza di questo popolo e ne fa proselitismi».
Giuseppina Bonaviri