“L’Italia migliori la cultura della cooperazione allo sviluppo e avra’ un maggior peso a livello mondiale”. Parole concrete quelle espresse dal presidente dell’OCSE Erik Solheim, invitato alla conferenza di presentazione del rapporto Peer Review 2014, che si e’ svolta il 5 mese corrente, alla Camera dei Deputati, presso l’aula dei Gruppi Parlamentari, con l’ apertura dei lavori da parte dell’ on. Marina Sereni, vice Presidente della Camera dei Deputati, e l’ intervento del Vice Ministro degli Affari Esteri ,On.Lapo Pistelli.
“Non e’ un dictat ma solo una raccomandazione per fare meglio”continua Solheim, venuto appositamente per l’ evento, a seguito dello studio condotto per ben otto mesi dagli osservatori OCSE e la rappresentanza italiana incaricata dal ministero degli esteri. Il risultato del rapporto, indica chiaramente in 2o raccomandazioni delle linee guida, grazie alle quali, l’ Italia, impegnandosi di più,’ potrebbe avere maggior potere a livello internazionale. Il Presidente cita piu’ volte il primo Ministro Cameron in Inghilterra, il leader Eroban in Turchia e gli Emirati Arabi, uniti tutti da una volonta’ politica di spingere un processo di maggior spesa per la cooperazione allo sviluppo.
“Risorse e legge”per garantire ai paesi partner la gestione corretta dei risultati attesi. Dare seguito alle raccomandazioni, finalizzare le strategie e dare vita ad una piattaforma interattiva per la gestione in trasparenza dei fondi spesi. Le parole del vice Ministro degli Affari Esteri in risposta non tardano ad arrivare, coniugate al chiaro intento di sottolineare che, dopo 27 anni, finalmente, c’e’ un disegno di legge al Senato, atto a realizzare fattivamente i progetti di sviluppo.“In Italia, siamo pronti a recepire le raccomandazioni finali, solo se le leggi obsolete verranno prontamente sostituite ”.“Interesse di tutti e’ la capacita’ di comunicare i risultati, sensibilizzare la società civile e trasmettere questa voglia di sviluppo alla cooperazione, con un aumentata consapevolezza sugli obbiettivi da raggiungere.”
Analisi e sintesi dell’ Onorevole Pistelli trovano consensi fra i partecipanti. In parecchi alzano le mani per dire la propria, ma e’ Solheim che riprende la parola con una singolare dichiarazione su come Papa Francesco attui ogni giorno un lavoro splendido di sviluppo per la cooperazione. “Una politica estera illuminata ” chiaro messaggio da portare avanti, in una prospettiva globale, affinché il flusso, dai paesi donatori ai paesi fragili, crei delle sinergie che abbiano un ritorno espansionistico per l ‘economia, l’ immagine e l’autorevolezza di un paese.
“Se la politica vede interesse, mettera’ i fondi; e poi, la capacita’ di aver peso in altre parti del mondo, si ottiene realizzando gli obbiettivi pianificati.” Una conclusione scontata, visto l’ incipit: l‘ OCSE, nella persona del suo presidente, chiede maggiore concretezza ed essendo un’ autorita’ esterna di natura consultiva, ma fortemente influente, disattendere le raccomandazioni sarebbe un suicidio in politica estera.
Pero’, se il mondo sta cambiando e noi Italiani non siamo al passo con i progressi raggiunti da altri paesi considerati sottosviluppati 40 anni fa, come per esempio la Corea del sud, sara’ una relazione a dare l’input per un inversione totale di tendenza, oppure, questo e’ l’ennesimo convegno istituzionale sterile, fine a se stesso, dove a chiusura dei lavori cala il sipario? Bella domanda. La risposta, nell’approvazione di una nuova legge. Francesca Palumbo