Venerdì 31 maggio 2013 a Palazzo Ferrajoli, in via Colonna 355 a Roma si è tenuto un convegno a sfondo storico nobiliare. Evento che alla pienezza dei contenuti, – grazie alla collaborazione del principe Brancia Di Apricena – ha ottenuto anche un eccellente successo di pubblico. Quattro gli interventi in programma. Ha aperto la sessione la moderatrice comm. Anna Maria Croce, cittadina onoraria di Roccadaspide che ha ideato e fortemente voluto questo evento. La prima relazione dal titolo: Un caso di studio genealogico tra famiglie patrizie del Regno di Napoli. La nobile stirpe d’Alessandro tra passato e presente; è stata presentata da Ettore d’Alessandro Di Pescolanciano. Dopo una breve introduzione che ha riportato l’attenzione sulla tematica del “non riconoscimento” dei titoli nobiliari da parte della Repubblica Italiana, d’Alessandro ha descritto la storia del casato partendo dalle origini. I d’Alessandro, citati in quel di Roccagloriosa dal catalogo dei Baroni normanni del XII sec., nel corso dei secoli sono poi assunti a rango ducale, divenendo una delle più importanti famiglie del regno delle due Sicilie. Sintetizzando d’Alessandro ha poi tracciato le linee genealogiche del casato; descrivendo e analizzandone gli stemmi e le rispettive brisure (variazioni); avvenute contestualmente al formarsi dei vari rami della famiglia.
A seguire ha avuto luogo una vera e propria “lectio magistralis” del cav. Professor Luigi Borgia dell’Accademia internazionale araldica, luminare della materia. Il professore ha presentato una relazione storico-araldico nobiliare dal titolo: Baroni nel Regno meridionale e Cavalieri di seggio napoletani. Partendo dalla fondazione del regno di Sicilia per opera dei Normanni, e passando in rassegna gli eventi che videro la formazione e l’evoluzione del regno; ha analizzato la struttura sociale, le cariche di governo e la classe dirigente, ovvero, la nobiltà. Ma anche del popolo napoletano. Ha spiegato l’importanza delle sette grandi famiglie del regno di Napoli, poi detto delle Due Sicilie e del loro avvicendamento nelle cariche più elevate. Non sono mancati, ovviamente, i riferimenti all’araldica che ha definito: “un sistema emblematico risalente al secondo quarto del XII secolo, e non prima”. Di particolare interesse, è risultata l’analisi e la dinamica del potere amministrativo attribuito agli antichi patriziati cittadini. Questi ultimi risalenti al tempo della fondazione dei comuni e del regno stesso, e le differenze esistenti tra i patrizi e la nobiltà feudale o titolata. La pregnanza e i dettagli degli argomenti trattati con dovizia di particolari, – spesso tecnico strutturali – hanno lasciato comunque spazio a momenti di ilarità che solo un profondo conoscitore della storia come il prof. Borgia poteva strappare all’auditorium; con la spontaneità e la simpatia tipica del vero nobile napoletano.
A seguire il dott. Vincenzo Filomarino ha tenuto la relazione: “Mille anni di storia di una famiglia di antica nobiltà cavalleresca. I Filomarino principi della Rocca”. In conclusione Francesco Maria Giuliani ha relazionato brevemente sugli eventi storici che hanno visto il passagggio di proprietà del castello di Roccadaspide dai Filomarino ai Giuliani, erudendo i presenti sulle intricate vicende familiari e feudali che hanno caratterizzato tale passaggio. Tra i presenti anche don Ettore Giuliani, attuale propietario del castello di Roccadaspide in provincia di Salerno. Al termine del convegno relatori ed invitati hanno partecipato ad un programma musicale di genere classico e napoletano che ha visto come interpreti Karis Patrignani, il soprano Licia Falcone ed il tenore Alfonso Forte. E’ seguito un momento conviviale tra gli invitati.
Marcello Intotero Falcone