Dopo le numerosissime segnalazioni di lettori che dichiarano di avere subito delle vere e proprie truffe economiche ai loro danni, si è mosso direttamente il giornale. Alberto Fuschi, redattore di Paese Roma ha provato a sgominare un raggiro. Dopo aver pubblicato un annuncio di vendita di un televisore al costo di 150euro, ha ricevuto in meno di 24 ore la risposta di un acquirente interessato. la suddetta col nome “Charline Rollo”, che con un italiano ricco di errori tipici di uno straniero non padrone della lingua, ha mostrato il suo documento d’identità elettronico della repubblica francese.
In effetti la signora Rollo esiste, ma indubbiamente quello mostrato è solamente un documento rubato per convincere chi vende della ‘buona fede’ di chi compra. L’affare è proceduto velocemente, nella stessa giornata, il momento clou è stato quello del rilascio dei dati personali del venditore, compreso il codice iban e bic per ricevere il bonifico dall’estero, visto che l’acquirente si è autoproclamato di nazionalità francese, residente nella capitale ivoriana di abidjan. L’operazione si è conclusa con il rilascio del documento di alberto f u s c h i ( c a r t a d’identità fronte e retro) per garantire a loro la garanzia dell’accordo. Qualche ora dopo è arrivata la risposta con l’immediata conferma del suo indirizzo di residenza, tale: “Zone 4 rue fontaine/01 Bp 101 abidjan 01 (rCi)”, ovviamente non esistente.
Dopo altre 48 ore – tempi che non desterebbero sospetti – Fuschi riceveva la nuova risposta molto lunga e dettagliata del truffatore, che in breve recitava: “Sono tornata dalla mia banca e il direttore visto che il bonifico di 150euro con commissione è privato, mi ha spiegato che il trasferimento sul vostro conto bancario si sbloccherà soltanto dopo che invierete l’acconto di 99euro con commissione tramite Money Gram”. A questo punto se malauguratamente vi troverete nella situazione di concludere rapidamente l’affare, mandando questi soldi su Money Gram, nessuna eventuale denuncia potrà recuperare il vostro denaro mandato. La bravata è in un certo senso astuta, l’invio è ovviamente a nome reale del truffatore, che in questo caso non era più la Signora Rollo, ma la reale destinataria, Amon Roseline, che avrebbe potuto ricevere comodamente la somma non revocabile da nessuno.
Visto che in punto di diritto non è dimostrabile la truffa per la semplice ragione che l’invio di denaro è volontario. E’ necessario fermarsi prima. Alberto Fuschi è riuscito fortunatamente a capire tutto in tempo, controllando prontamente l’indirizzo della loro residenza in Maps che non era esistente e grazie anche all’aiuto di alcuni forum che hanno denunciato in passato il fatto, ha bloccato l’operazione e ovviamente non ha inviato alcun denaro. “Fino a quando invierete i vostri dati sensibili, nome, cognome, indirizzo e iban, paradossalmente il truffatore non potrà fare nulla. I problemi cominciano al vostro invio del documento d’identità. Il consiglio più utile, nel caso si fosse caduti in una trappola simile, è di cambiare immediatamente la carta d’identità e se possibile pure il vostro Iban bancario o postale o ritirare i vostri fondi sul conto corrente, oltreché ovviamente denunciare il tutto alle autorità. Questo perché i malviventi potrebbero iscriversi per esempio in qualunque noto sito di casinò online, spacciandosi per voi, inserendo tutti i dati, e il vostro metodo di pagamento. nel momento che invierà anche il vostro documento d’identità alla segreteria del sito, tutto sarà regolarmente approvato e il soggetto potrà richiedere addebiti illimitati sul conto bancario/postale registrato che indubbiamente sarà il vostro. Vi posso garantire che da quel momento tutto sarà irrecuperabile. Sono numerosi i casi verificati nelle ultime settimane”.
Come riconoscere le truffe on-line?
Per una vendita sicura è consigliato non fornire soprattutto il documento d’identità (codice fiscale o carta d’identità fronte e retro) anche se eventualmente richiesto dall’acquirente. Potrebbe essere il primo atto della truffa, susseguito dal rilascio del codice iban bancario. il finto compratore vi chiederà un anticipo per sbloccare il bonifico falso tramite il metodo Money Gram. Solitamente la somma è vicina al prezzo del tuo prodotto messo in vendita. lo scopo principale della truffa è proprio questo. Sarà difficile o quasi impossibile recuperare i soldi inviati tramite il Money Gram, visto la tua completa autorizzazione dell’operazione. in ogni caso bisognerà contattare la Polizia Postale che provvederà a limitare i danni.
Redazione