Per il ciclo di incontri aperti al pubblico I MARTEDI’ DELLA NATURA, organizzato dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, nell’appuntamento del 27 marzo si parlerà di “Api in città”.
Le api sono un genere di insetti sociali della famiglia Apidae. La loro lunga storia si è incrociata con quella dell’uomo che ne ha utilizzato fin dall’antichità e in tutto il mondo i preziosi prodotti, soprattutto a scopo alimentare. Questo piccolo e operoso insetto predilige gli habitat con diversificate piante da fiore come i prati, le aree boschive aperte e i giardini, ma ha colonizzato i luoghi più disparati fra cui le foreste pluviali e la savana tropicale.
E’ vero che le api vivono bene in montagna o in campagna, là dove l’aria è pulita e i fiori sono numerosi. In realtà questi piccoli insetti si sono ben adattati anche nelle metropoli. Da vari anni, quindi, sono nate numerose iniziative che promuovono le pratiche agricole in città (ad esempio gli orti urbani), e tra queste si è voluta favorire la diffusione dell’apicoltura urbana, con discreto successo. Ma le caratteristiche della specie e l’evoluzione della ricerca consentono oggi di utilizzare questi insetti anche per altri scopi.
Vi sono numerosi progetti che ci danno la possibilità di monitorare il livello di contaminazione legato ai diversi inquinanti presenti in città, proprio grazie all’analisi dei pollini e della produzione di miele da parte delle api. E’ nata così la collaborazione tra il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari e F.A.I., Federazione Apicoltori Italiani. Il progetto consiste nell’allevamento delle api in città per un servizio di bio-monitoraggio che consentirà, grazie alla collocazione delle arnie in particolari aree cittadine ed alla successiva raccolta dei preziosi prodotti degli insetti, di verificare la presenza degli inquinanti e delle sostanze presenti nell’aria, e rilevare cosa sta cambiando nell’ecosistema della città.
E’ importante evidenziare che il miele prodotto in ambito urbano è buono come quello prodotto in campagna. Infatti, grazie alle analisi condotte sul miele sono state misurate la presenza di piombo, nichel, cromo e benzene. Nel miele “cittadino”, questi metalli pesanti sono presenti solo in minime tracce, completamente irrilevanti dal punto di vista della commestibilità e della salute umana.
Il nuovo esercito alato consentirà di allargare lo spettro di conoscenze, grazie alla raccolta di nuove informazioni e di dati che sfuggono alle centraline di rilevamento della qualità dell’aria. Senza dover ricorrere a costose apparecchiature o tecnolgie. Ogni utile approfondimento verrà proposto in occasione dell’incontro.