E’ vero. Avremmo dovuto immaginarlo già dal nome che gli Eugenio in Via Di Gioia (somma dei tre componenti che hanno dato origine alla band Eugenio Cesaro,Emanuele Via e Paolo Di Gioia, oltre a Lorenzo Federici), non si sarebbero lasciati etichettare come una band indie-folk qualsiasi. Ma nessuno si aspettava che, la via per il successo, l’avrebbero percorsa, andando “contromano”.
Ne hanno dato dimostrazione con il raduno dei fan a Bologna che “a un certo punto”– hanno scritto su Facebook – “è sembrato un comizio elettorale”; non sono stati da meno i “concerti al buio” dove abiti, orari e canzoni sono state decisi per intero dai loro seguaci, e i casting per il video del nuovo singolo. Gli Eugenio in Via Di Gioia trascinano la loro musica in viaggio sul treno, per strada, ai lati delle piazze, dandole un paradossale slancio controcorrente e insieme corale.
La band torinese nella prima traccia “Giovani Illuminati” si fa portavoce di una generazione a risparmio energetico, la loro e quella dei Millenials, che ha ridotto le distanze, ma che appare un “arcipelago di isole separate ma comunicanti”, in cui si finisce per sentirsi “soli, tremendamente soli.”
Distopia allo stato puro è “La punta dell’iceberg” in cui solo la dose di dissacrante sarcasmo, rende meno tragica l’attesa del 2050 dove “tutti ghiacciai ai confini del mondo saranno sciolti e gli animali di tutte le specie estinti”. E’ la profezia di un futuro in cui sfrecceranno solo macchine volanti: le chiameremo turbo libertà per tutti quegli stupidi che dicevano “tutta questa tecnologia vi renderà sciocchi”.
Passando per “La prima pace del mondo” e “Sette Camicie” si giunge a “Chiodo Fisso”, una delle canzoni con maggiori views su YouTube: per via dell’incipit del ritornello “io non mi prenderò mai cura di te” è stata vista da molti come il riflesso (in negativo) della Cura di Battiato.
In “Obiezione”, addirittura il Grillo parlante e Pinocchio sono scomodati dagli Eugenio, che cercano di tratteggiare la differenza, tra morale e coscienza ( e cosa ne sia stato di entrambe).
Fresco di pubblicazione, è il video dell’ultimo singolo realizzato in collaborazione con il rapper Willie Peyote, che parte dal titolo di sapore darwiniano “Selezione Naturale” per lanciare un provocazione irriverente: “Abbiamo bisogno di più bulli e meno ciccioni”: uno stratagemma rischioso ma incisivo capace di indagare il fenomeno del bullismo e smascherare pure ogni forma di buonismo di facciata.
Uno dei primi campi di prova per il nuovo singolo, sarà proprio la Capitale, a Largo Venue, dove gli Eugenio in Via Di Gioia si recheranno il 12 Aprile: nel mezzo del cammin del tour iniziato a Bassano del Grappa lo scorso 31 Marzo e che si chiuderà a Molfetta il 25 Maggio.
Intervistati da Linus a Radio Deejay i ragazzi della band hanno confermato la definizione di “oscenamente pop”, che significa per loro, riuscire a raggiungere quante più persone possibili. Questo non vuol dire però, che i testi debbano essere inquadrati in un genere definito: il ritmo dell’indie-folk si amalgama al periodare multiforme ed impegnato che riporta ai tempi del grande cantautorato italiano.
C’è chi definisce le loro canzoni “apocalittiche” o “pessimistiche” ma ad un ascolto più attento dovrà ricredersi. L’ironia agrodolce è solo il microscopio attraverso cui ogni singolo aspetto della realtà appare ingrandito: e da ogni spicchio di musica traspare, più che l’amarezza, un inno al cambiamento trasversale, che è di tutti. Capacità di analisi critica e spontaneità, sono il vero pregio che porterà gli Eugenio in Via Di Gioia, sulla via del successo. Una via che, speriamo non si allontani mai dalla gente.