È una passione che si dispiega negli anni attraverso l’osservazione e lo studio dei classici, approfondimenti ed approcci che guardano anche all’interiorità quella che Paola Biscetti nutre per l’arte. E, come ci racconta la pittrice, nonostante la vita l’abbia condotta verso altre occupazioni, non ha mai riposto del tutto tele e pennelli nel cassetto. “Dipingo sin da piccola, dall’età di sette anni – spiega – poi, crescendo, ho fatto altro ma sono sempre rimasta legata al mondo del colore, della pittura, dell’arte. Ho sempre avuto questa grandissima passione che poi ho coltivato in vari modi e non ho mai abbandonato”. Al contrario, anche il suo percorso professionale e di studi -accanto all’attività di arredatrice ha seguito negli anni vari corsi, oltre alla pittura anche il restauro e la ceramica – ha camminato sempre di pari passo con il suo iter artistico.
“C’è stato un grande cambiamento quando ho incontrato Francesco – racconta – La storia tra noi due è nata davanti ad un quadro e sin da subito abbiamo coltivato questo interesse in comunione, l’arte. Lui mi ha incoraggiato moltissimo a non fuggire dalla mia vita”. Ben presto realizzano insieme una mostra, un omaggio a Monet ed iniziano a viaggiare, soggiornando in diverse città per poter osservare da vicino le opere dei grandi Maestri. È poi nello studio nel centro storico di Cerveteri che condivide, appunto, con Francesco Monticelli, che l’artista concentra la sua attività pittorica e dove prevede la realizzazione di una serie di progetti.
È di questi anni l’incontro con l’arteterapia del colore ad indirizzo antroposofico: “Attualmente frequento un corso di specializzazione alla Scuola di Luca di Firenze per divenire arteterapeuta” illustra. Il colore assume per la pittrice una particolare valenza: “Per la realizzazione degli acquerelli lavoriamo con i pigmenti puri – commenta – potremmo definirli i colori dell’anima e si utilizzano soprattutto per un percorso di riequilibrio”. “Il processo dei colori – conclude – consiste anche nel risvegliare l’uomo, nel sentirsi parte integrante della natura. È un ritornare a noi, quindi, osservare di più le cose che ci circondano, come ad esempio un tramonto. È un risveglio, una meditazione che ci allontana dal caos. Esercitando questo tipo di attività si rientra anche nei flussi del tempo, nei ritmi”.
Il percorso pittorico dell’artista, le cui opere sono già state esposte in alcune collettive, passa negli anni attraverso varie tecniche e sperimentazioni – ha anche eseguito trompe-l’oeil – per giungere, nell’ultimo periodo, a concentrarsi sui ritratti e sulla pittura ad olio. Le opere di Paola Biscetti si muovono con l’autrice sulla strada della ricerca. Lo studio attento delle modulazioni cromatiche e l’approfondimento dell’interazione con la luce rivestono sicuramente un ruolo fondamentale nelle sue tele. Sottende l’osservazione ed il rinvio ai classici l’armonia della figura femminile che, soavemente, viene avvolta nelle pieghe leggere dei drappeggi. Sono gli sguardi a raggiungere e ad attrarre direttamente l’osservatore nei ritratti in cui l’autrice interpreta peculiarità ed evoluzioni esistenziali, ma anche il fugace e prezioso istante che restituisce sulla tela. Da sempre dedita all’osservazione ed allo studio della natura, in questa mai interrotta ricerca degli effetti della luce, non di rado sono i soggetti floreali a divenire protagonisti di un inarrestabile processo creativo che restituisce e dona ad ogni elemento protagonista dell’opera una propria, caratteristica, essenza.
Paolo Miki D’Agostini