Dal 7 giugno al 13 luglio la Villa Mercede, in via Tiburtina 113-115, ospita la terza edizione del Roma Fringe Festival, una grande vetrina italiana del teatro e dello spettacolo indipendente. Tra le varie proposte, nelle giornate del 30 giugno, 1 e 2 luglio sarà di scena sul palco C Patrizia Schiavo, attrice e scrittrice del testo, che presenterà con Silvia Grassi e Flavia Pinti Donne senza censura. Si tratta di una biografia di un’attrice, che si confronta con se stessa e l’altro sesso, in un misto di reale e immaginario. All’assistenza Teresa Luchena e al suono Marco Franceschelli.
La scorsa edizione ha registrato 35.000 presenze. Quest’anno, il Roma Fringe Festival ospita oltre cento proposte artistiche nazionali e internazionali. Ben 72 compagnie teatrali provengono dall’Italia, dal Belgio,dall’ Inghilterra, dalla Francia e dagli Stati Uniti; a queste si sono aggiunte decine di “stand up comedians”, che si sono autoprodotte per dare vita a un mix unico di teatro, canzoni, commedia, dramma, teatro civile e danza, all’insegna della libertà e dell’indipendenza artistica.
Indipendenza, Nuove Visioni, Festa, Sostenibilità e Libertà: queste sono le parole chiave del festival, nato, inizialmente, come una sfida da parte di giovani produttori e autori teatrali, per diventare nel corso del tempo uno degli appuntamenti più attesi ed unici della capitale.
Ogni sera, alle 19.30, Mente Collettiva, mette in piedi un mercato bio, eco, regionale e vintage, mentre dalle 20.30 a mezzanotte prendono vita nove spettacoli. Un’offerta ampia e dedicata a tutti: famiglie, studenti, giovani ed appassionati. Come sempre, insieme alle proposte indipendenti, sono ospiti anche i “big Fringe” italiani, che offrono spettacoli gratuiti tutti i fine settimana
Da non perdere assolutamente, il 30 giugno alle 23.30, l’1 luglio alle 22.00 ed il 2 luglio alle 20.30, lo spettacolo Donne senza censura.
“La cultura per dare messaggi? Non gliene frega niente a nessuno. D’ora in poi racconto solo di pompini malriusciti, di eiaculazioni precoci. Culi grossi, culi mosci e culattoni! Racconto di donne grasse con la cellulite, di donne sfatte e insoddisfatte, di viagra, di amanti ridicoli, improbabili… storie piccanti con personaggi imbarazzanti…”!
Queste sono le parole di un’artista che, sotto lo pseudonimo di Letizia Servo, si racconta in toni provocatori, radicali e malinconici, esponendo la propria identità multipla: dialoga con il pubblico, con un intervistatore immaginario e con le zone più oscure di sé. Stupida, scandalistica e arrabbiata, in conflitto tra essere e dover essere, narra la sua vita nel teatro tra verità e menzogne. Si tratta di una biografia, tra il reale e l’immaginario, di un’attrice che si confronta, non solo con se stessa, ma anche con l’altro sesso.
Il testo diventa una ribellione linguistica di altri due personaggi femminili che vivono e si raccontano in modo scabroso: due donne in conflitto con i chili di troppo, ma pronte a vendicarsi dei torti subiti. Mentre si preparano per quello che sembrerebbe l’incontro della loro vita, passano in rassegna i fallimenti amorosi precedenti con leggerezza, ironia ed un certo gusto per l’eccesso. Si espongono senza censura ed ognuna fa da specchio e da contrappeso all’altra in un vicendevole scambio di contenuti, al di fuori di ogni vittimismo o moralismo.
di Donatella De Stefano