San Cesareo. «Alla fine della mattinata siamo arrivati a registrare sessantotto cani: un risultato niente male» non si sbilancia in giudizi risolutivi il dottor Ruffini, ma i numeri della prima microchippatura gratuita parlano chiaro. E non solo loro. Alle nove di mattina, malgrado la tabella di turni, erano già molti i padroni in fila, cane al guinzaglio, davanti all’Isola dei Tesori.
Il Pet Shop al secondo piano del Centro Commerciale La Noce tuttavia, non avrebbe potuto realizzare da solo un evento simile senza avere dalla sua, la preziosa collaborazione dell’Associazione Zampe Valmontonesi. «Tutto parte dall’autentica dedizione di un gruppo di signore verso gli animali abbandonati» racconta Marco Ruffini, veterinario valmontonese, che ha visto nascere sotto i propri occhi il progetto.
Nel suo ambulatorio arrivavano spesso cani salvati dalla strada che avevano bisogno di cure o chirurgia:«per molto tempo queste signore hanno continuato a rivolgersi a me. Io facevo il mio lavoro scontando i servizi di cui i cani avevano bisogno. L’idea dell’associazione è venuta da sé, 5 anni fa». L’impegno dei volontari di Zampe Valmontonesi da allora ha permesso, tra le altre cose, di mitigare le spese della pubblica amministrazione. Non tutti sanno, infatti, che la legge regionale a tutela della salute degli animali prevede, come competenza dei comuni, la costruzione di canili comunali. Cosa accade se mancano le strutture pubbliche? Facile: i cani raccolti vengono affidati a canili privali, con un costo che si aggira in media, per singolo animale, intorno ai 1400 euro annui.
“Prevenire è meglio che curare” recita il motto: tuttavia è servito più tempo per riconoscere l’efficacia del “gioco d’anticipo” di Zampe Valmontonesi piuttosto che per valorizzare l’azione di “rimedio” di tanti enti impegnati in “svuota-canili” per mezzo di affidamento o adozione (successivi all’abbandono). Oggi l’associazione vanta una duplice vittoria: l’avvenuta convenzione con il comune di Valmontone che fornirà un contributo per ciascun cane salvato dalla strada e la notizia dell’inaugurazione, il prossimo 1 giugno, del primo canile comunale del circondario, proprio a Valmontone, dove tutto ha avuto inizio. Il dott. Ruffini non è rimasto solo per tutta la mattinata: presente con lui, il servizio veterinario asl Roma 5 del distretto di Palestrina.
Oltre ai canili e alla sterilizzazione, l’arma più potente per sconfiggere la il randagismo rimane la microchippatura. «Nel Lazio, il fenomeno del randagismo è ancora endemico rispetto al nord. Iniziative simili rendono il negozio un punto di riferimento per la comunità» racconta Ilaria Epifani, tra le promotrici dell’iniziativa ed emblema, insieme alle sue colleghe, dei valori su cui l’Isola dei Tesori è stata fondata.
La catena italiana di negozi per piccoli animali da compagnia nasce ad opera dell’imprenditore Giovanni Celeghin, impegnato prima nella distribuzione di prodotti per la pulizia della casa e igiene della persona. L’esordio nel mondo del pet cade nell’anno 2000 con l’inaugurazione del primo negozio a Ponte San Nicolò (in provincia di Padova).
«Celeghin» spiega il capo area Colorinda Corsini «ha finanziato di tasca sua le spese iniziali, anche quando le cose sembravano non andare». Oggi il Gruppo conta 1.900 dipendenti e circa 450 punti vendita nel settore del pet food, della profumeria selettiva con l’insegna Beauty-Star, dell’igiene e bellezza con CAD (oggi Caddy’s) e con i mega store Determarket.
Sono i figli a tenere le redini dell’azienda da quando Giovanni è morto prematuramente per via di un tumore cerebrale. A suo onore è nata la Fondazione Giovanni Celeghin che sostiene la ricerca contro i tumori cerebrali in collaborazione con diversi Ospedali per individuare nuove strategie terapeutiche. «Ora abbiamo avviato un’altra raccolta fondi: per noi dell’azienda questo è un tema sentito» ha concluso la Corsini.
Ma ieri a San Cesareo, complice la presenza di Radio Onda Libera, non è mancato lo spazio per le famiglie e per i più piccoli. Trasformati in giudici provetti, è toccato a loro esprimere un verdetto durante la manifestazione canina “tali e quali”.
A “vincere”, la persona più simile al proprio animale. Per una volta l’estetica ha lasciato il passo a una bellezza autentica: l’amicizia tra padrone e cane, che si alimenta ogni giorno, senza bisogno di parole.