Malgrado l’impegno della scienza e della medicina moderna che in questi ultimi decenni, hanno fatto passi da gigante, non accenna a diminuire, anzi al contrario, aumenta l’ insorgenza di malattie in Italia. Non potrà consolarci il fatto che anche in altri Paesi la situazione non sia migliore, poiché il benessere dell’età moderna si paga con il prezzo della maggiore comparsa di quelle malattie che nel passato non si presentavano con l’attuale frequenza
di Alberto Zei
Anche i decessi che seguono gli aggravamenti di certi stati patologici rappresentano una condizione demografica di obiettiva tragicità, in particolare quando queste morti sfuggono alle cure sanitarie chesi dimostrano incapaci di por rimedio, oppure, sono addirittura causate dalle cosiddette malattie iatrogene; malattie indotte soprattutto dai farmaci che per curare una patologia ne procurano altre. È questa una situazione che oltre alla sua indubbia tragicità, esprime il paradosso delle cause che sarebbero alla base della maggior parte delle morti.
Il costo della salute – D’altra parte, il costo complessivo che gli italiani affrontano ogni anno per la propria salute non si esprime in centinaia di milioni di euro, ma in miliardi. Il fatto di chi paga, se lo Stato o le assicurazioni o i privati, è solo una questione di ripartizione della spesa totale causata dalla rincorsa alla salute compromessa. Ma come è facile notare l’incremento in questi ultimi decenni, del numero e della varietà delle diverse patologie, colpisce paradossalmente proprio i cittadini dei Paesi più sviluppati.
Tra questi naturalmente c’è l’Italia, dove la richiesta di intervento medico e farmacologico distrae ingentissime risorse finanziarie dalle attività produttive. Da qui il passo è breve per ritenere che le nostre stesse migliorate disponibilità di alimentazione siano in qualche modo collegate all’incremento delle tipiche patologie di questo periodo.
La dieta mediterranea – Si assiste ormai da circa due anni, e, in particolar modo in questi ultimi mesi, ad un crescendo di trasmissioni televisive, anche a tempo dedicato nell’ arco della giornata, in cui l’ormai noto giornalista Adriano Panzironi, incalza l’opinione pubblica sull’argomento dieta e salute. Egli asserisce, che la causa della stragrande maggioranza delle patologie e della loro estrema complicanza, sia imputabile alla cosiddetta dieta mediterranea che si compone principalmente di zucchero nelle sue varie tipologie; come quello contenuto soprattutto nella pasta, pane, legumi, pizza, mais e riso, sotto forma di carboidrati. In considerazione che moltissimi medici nella loro genericità, esprimono nel nostro Paese la complementarità delle loro cure con una appropriata dieta che corrisponde quasi sempre a quella mediterranea, sotto accusa da parte Panzironi, sorge ora un insanabile dilemma di vitale importanza oltre che per i singoli interessati, anche per il Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, tra rimborsi medici, farmaci, ospedalizzazioni e assistenza medica, ogni anno questi pesano sull’ erario decine e decine di miliardi di euro. Il risultato? Il risultato, sempre secondo Panzironi, è il più delle volte, l’opposto di quello che si vorrebbe ottenere.
Il costo della verità – Si tratta, come ognuno può ben comprendere, di una situazione che andrebbe immediatamente chiarita, in quanto la spirale perversa dei risultati ottenuti sarebbe penalizzante sotto tutti i punti di vista; in primo luogo, quello che riguarda direttamente la salute dei cittadini, ma anche il Servizio Sanitario Nazionale a cui sono devoluti i contributi fiscali di tutti gli abbienti.
Il risultato sarebbe che la enorme massa delle sovvenzioni agli ospedali, alle cliniche pubbliche o private, all’assistenza sanitaria a domicilio, alle spese farmaceutiche e ad altro ancora, non risolverebbe la maggior parte delle malattie poiché diete improprie, comprometterebbero la possibilità di guarigione di chi con una opportuna alimentazione potrebbe invece, uscire dallo stato patologico senza soverchi problemi.
È chiaro che quanto detto si presta a tutte le eccezioni che si vuole; così come di esemplificazioni contrarie ce ne sono a sufficienza. Ma il concetto fondamentale rimane in quanto ogni giorno, forse anche H 24 in certe stazioni TV, si assiste a delle riprese in ambiente di Studio televisivo, in cui Panzironi esprime i medesimi concetti sull’insorgenza di varie patologie, alcune delle quali croniche o apparentemente irreversibili; patologie che da una parte le specifiche cure non risolverebbero, mentre dall’ altra, la dieta mediterranea inesorabilmente aggraverebbe.
Dubbi certezze e testimonianze – Il giornalista che rivela competenze mediche e biologiche di alto livello, giustifica e prova a fronte delle sue spiegazioni i meccanismi chimici ormonali, soprattutto del sistema immunitario e che a quanto pare, finora nessuno del controllo sanitario ha contestato o è in grado onestamente di contestare.
Continua infatti, la divulgazione degli insegnamenti nutrizionali ai fini di sorprendenti miglioramenti da malattie croniche o addirittura di guarigioni evidenziate dalle continue testimonianze dei beneficiati nel corso di tutte le trasmissioni. Questo fatto crea però, seri dubbi nell’opinione pubblica sull’efficacia terapeutica del Servizio sanitario pubblico e privato nel nostro Paese.
I segni della sfiducia che già serpeggia nell’ opinione pubblica messa di fronte a questo dilemma, dovrebbe indurre le Autorità sanitarie preposte a esaminare obiettivamente e a ragion veduta le due contrapposte posizioni, affinché la verità possa affermarsi nell’interesse dell’intera comunità nazionale e dello stesso erario che, come detto, devolve per le cure mediche e per i relativi farmaci una parte molto rilevante delle entrate fiscali dei contribuenti.
La verità necessaria – Il giornalista Adriano Panzironi non è però, il nemico da abbattere e neppure dovrebbe essere il capro espiatorio tra coloro che si discostano dalle cure tradizionali della medicina ufficiale, come l’omeopatia ed altro ancora. Egli infatti non è un medico, né per medico si spaccia. Si tratta di una persona finora non contraddetta dai risultati ottenuti. Anzi va aggiunto che nelle trasmissioni TV di cui si è accennato, sono molto spesso presenti alcune persone che hanno sperimentato le sue indicazioni alimentari e che hanno trovato dei riscontri definiti sorprendenti, sul loro stato di salute, a volte anche seriamente compromessa. Non sono mancati a queste trasmissioni anche numerosi medici che si sono avvicendati alla ribalta televisiva, per confermare alla luce delle loro stesse conoscenze professionali, la validità di quanto Panzironi sostiene. Dopo aver approfondito la questione anche a fronte dei testimoni beneficiati dalle indicazioni dietologiche del giornalista, non è facile concludere che ciò che è stato finora riferito sulla salute dei cittadini, sia sbagliato.
Un problema nazionale – Capire come attualmente stanno le cose dal punto di vista della medicina tradizionale e della relativa dietologia di supporto, è di estrema importanza per i cittadini. Un opportuno chiarimento si rende indispensabile a fronte delle indicazioni e delle relative spiegazioni che Panzironi precisa nel corso delle trasmissioni TV, che vanno in direzione opposta a quelle della classica dieta mediterranea.
D’altra parte abbiamo anche ripetutamente appreso attraverso informazioni mediatiche che molti medici si sono animosamente scagliati contro l’uso non ortodosso di altre medicine, che avrebbero sottratto i pazienti alle cure mediche ufficiali, indispensabili nei loro casi.
Questa volta però, la medicina ufficiale sembra temere il confronto: invece di sforzarsi per arrivare al “core” del problema, preferisce denunciare, così come ha fatto, l’ “0rdine dei medici “ del Lazio. A chi giova? Chi rappresenta il problema, Panzironi o la dieta mediterranea?
Nessun medico invece, si è fatto ufficialmente avanti per precisare alla luce della scienza e della conoscenza, eventuali dimostrazioni contrarie a quanto sostiene il giornalista. E perché, allora è tutto vero?
Certamente non potevano mancare, così come non sono mancati gli attacchi di carattere mediatico personalizzato e improntati anche su affermazioni non ortodosse dello stesso Panzironi quando egli si riferisce al “core” dell’argomento.
Allora piovono, querele denunce per abuso della professione, forse anche abuso della credulità popolare e così via dicendo, fino all’attacco per ragioni economiche fiscali. Ne è prova la notizia di questi giorni che la Guardia di Finanza sarebbe andata a controllare gli aspetti economici- e fiscali di Panzironi.
Si tratta però di un fatto avvenuto addirittura nel mese di febbraio, ma attualizzato da quel tipico giornalismo ad orologeria, cosi puntuale nel nosto Paese ad ogni favorevole circostanza. Ma una notizia del genere anche se vera, non ha alcunché a vedere sulla veridicità di ciò che Panzironi afferma sulla dieta nel corso delle sue trasmissioni.
Un altro aspetto della stessa medaglia secondo cui il giornalista si soffermerebbe su indicazioni di esclusiva competenza medica, viene confermato dalla denuncia dell’ Ordine dei Medici del Lazio presentata nei confronti dello stesso Panzironi. D’altra parte è chiaro che con una frase estratta dal contesto del discorso, se presa a sé stante, si può dimostrare che colui che l’ ha pronunciata intendeva dire ciò che invece, neppure gli passava per l’anticamera del cervello. Questo è il classico modo di coloro che non hanno altro da obiettare e che usano per accusare qualcuno di aver affermato determinate cose. Ma non sono le singole frasette o qualche parola impropria, pescata nelle registrazioni, che possono provare la eventuale colpevolezza di un giornalista che finora sembra aver parlato molto chiaro. La prova nell’interesse di tutti i cittadini e della stessa Pubblica Amministrazione, verrebbe da indagini approfondite per capire se effettivamente ciò che Panzironi pubblicamente sostiene è sbagliato o nocivo per la salute pubblica, o se invece il danno proviene dalla parte opposta, continuando a mantenere posizioni sbagliate a danno dei medesimi cittadini.
Mentre i costi della Sanità aumentano – Allo stato delle cose, non si può rimanere alla finestra a guardare. Non si tratta di una questione di principio, ma di fine. E il fine è quello della tutela della salute pubblica, a beneficio di tutti, nessuno escluso.
D’altra parte lo stesso Panzironi che è un giornalista sicuramente di grande cultura nel campo medico e biologico, da un lato indica che certe malattie contrastate soltanto con cure farmacologiche tradizionali, si sono progressivamente cronicizzate fino a divenire irreversibili; mentre dall’altro, dimostrerebbe, con l’esemplificazione di casi analoghi, che con una appropriata dieta proteica e vegetale sostenuta da sostanze naturali complementari, ovvero, da integratori alimentari, quelle stesse malattie potrebbero regredire.
Questo non è poco – La posta in gioco è molto alta e gli interessi in discussione non sono quelli emotivi e ringhiosi di alcuni rappresentanti di consumatori apparsi in TV, che denunciano sull’ argomento la pubblicità inadeguata degli integratori alimentari, come se fosse questo il problema anziché quello vitale della salute. Le dichiarazioni di Panzironi in chiusura di una sua trasmissione in TV la domenica scorsa , sono state molto dure e impegnative. Egli infatti, mette a confronto i risultati ottenuti con le guarigioni di coloro che hanno seguito la dieta da lui indicata, denominata, “Dieta dei 120 anni” o “Paleo dieta”, con i troppi decessi che egli stesso attribuisce a chi ancora, seguendo il suggerimento della cosiddetta dieta mediterranea, si ostina a non capire quale sia l’origine delle varie patologie. Nel congedarsi dagli spettatori con l’augurio di ritrovarsi a settembre, quando dopo le ferie estive, le trasmissioni TV riprenderanno vigore, egli pur aspettandosi molti attacchi alla sua persona e ai sostenitori della sua stessa dieta, lancia il guanto di sfida di un oggettivo e documentato confronto. Di fronte all’incalzare delle patologie e ai risultati ottenuti malgrado l’impegno sanitario per decine di miliardi di euro, sono ormai tanti, tantissimi, i cittadini che si domandano , da quale parte si schiera responsabilmente il Servizio Sanitario Nazionale e con quali motivazioni.
Un chiarimento si impone.