La notizia del definanziamento di circa 1,5 milioni di euro relativi alla realizzazione delle complanari della via Cristoforo Colombo deliberata in Assemblea Capitolina in seno alla rimodulazione dei fondi per Roma Capitale, ha gettato nello sconforto coloro che tutte le mattine percorrono via Cristoforo Colombo. Infatti, numerosi quartieri adiacenti alla Colombo ad oggi hanno scarse alternative all’uso della macchina.
In una lettera inviata al sindaco Ignazio Marino, agli assessori e al presidente del Municipio X Andrea Tassone, il Coordinamento Infernetto esprime il suo dissenso e disappunto per la decisione dell’Assemblea Capitolina. «Riteniamo tale decisione alquanto punitiva ed irrispettosa per tutti i cittadini residenti nel X Municipio ed, in particolare, nel quadrante di città che comprende i quartieri dell’Infernetto, Casalpalocco ed Axa, costretti tutti i giorni, mattina e sera, a lunghe, costose e dannose file ed attese (anche ore) per poter raggiungere i luoghi di lavoro e/o tornare a casa», si legge nella missiva. «Le dichiarazioni, a mezzo stampa, che sono seguite a fronte delle immediate proteste risultano per la verità imbarazzate, imbarazzanti oltre che contraddittorie», si legge ancora.
Il presidente del coordinamento Franco Gobbi chiede, come misure tampone e in attesa delle complanari, l’introduzione di misure d’emergenza come il raddoppio di via di Acilia, l’inizio dei lavori del sottopasso di Malafede oltre a due misure tampone che consistono nella realizzazione di bypass all’altezza di via Wolf Ferrari e all’altezza di via di Acilia.
«Concordiamo con la necessità di intervenire sul coordinamento semaforico che renda più fluido il flusso sulla via Colombo permettendo allo stesso tempo l’attraversamento dell’infrastruttura, in più punti e anche pedonale e ciclabile, per collegare i quartieri», dichiarano in una nota congiunta il presidente Andrea Tassone e l’assessore all’urbanistica e al patrimonio del Municipio X di Roma Capitale, Giacomina di Salvo. «Il collegamento di quartieri come Infernetto, Axa, Casalpalocco, così come di Roma con il mare, non può continuare a reggersi su un’infrastruttura essenzialmente automobilistica. Ne va della sostenibilità e credibilità della Capitale. Non abbiamo tra l’altro ancora rassicurazioni formali su altre opere essenziali che il territorio aspetta da anni e che interessano la stessa via Cristoforo Colombo; in primis il raddoppio di via di Acilia, da realizzare con i soldi del privato a scomputo degli oneri di urbanizzazione del complesso delle Terrazze del Presidente, e lo snodo di via di Malafede con la via Cristoforo Colombo, per il quale sembra invece che i finanziamenti siano già stanziati», conclude la nota.
di Fabio Galli