«L’Italia è diventato il paese di riferimento della rivolta nazional-populista contro le élite. Il Reich della cancelliera tedesca Angela Merkel è finalmente prossimo alla caduta», lo dice in una intervista a Libero Steve Bannon che aggiunge: «Donald Trump continuerà a difendere gli interessi Usa nel mondo, ma basta con la Guerra fredda alla Russia. Vladimir Putin, un ex del Kgb che ha abbracciato la causa nazionale e la Chiesa ortodossa e perciò viene demonizzato dalle élite europee e americane. George Soros e quelli come lui sono il nemico numero uno di tutti i populisti».
Secondo l’ex consigliere strategico della Casa Bianca, la cancelliera Merkel vede scricchiolare il suo enorme potere e il Consiglio europeo del 28-29 giugno scorso ha ulteriormente acuito le tensioni interne all’Ue mentre in Italia per la prima volta si è insediato un Governo populista.
«La cancelliera è in guerra con il suo stesso partito, sta subendo un’emorragia di voti verso Alternative für Deutschland e non è stata in grado di ottenere un accordo reale nelle riunioni Ue della scorsa settimana».
Secondo Bannon in Europa comanda davvero solo chi agisce, come Salvini in Italia, Orban in Ungheria, i leader di tutto il gruppo di Visegrad e persone come Seehofer in Germania.
«L’idea di avere confini forti e una leadership forte, come quella di Matteo Salvini e del governo populista italiano, sta avanzando ovunque».
Bannon considera Matteo Salvini e Luigi Di Maio «persone incredibilmente intelligenti, politicamente abili e laboriose. Finché gli uomini di questi due partiti continueranno a lavorare nell’interesse del popolo italiano, non vedo perché dovrebbero avere problemi o perdere consensi nel prossimo futuro. Ma la Lega non pensi che la sua attuale popolarità dovrebbe portarla a richiedere elezioni anticipate. Credo che ciò che Lega e 5 Stelle hanno fatto sia storico: unire nord e sud, sinistra e destra, populisti e nazionalisti nel primo vero governo di unità del mondo».
«La principale minaccia a partiti e governi nazionalisti populisti in Europa non è Bruxelles, ma le ong e i loro apparati mediatici finanziati da George Soros», avverte Bannon.
Per l’ex consigliere di Trump, «non necessariamente si deve parlare di caduta dell’Ue. Si deve invece parlare degli Stati nazione e dei loro governi che lavorino nel migliore interesse della loro gente. Se la Commissione europea e il Consiglio dei ministri vogliono cambiare l’Ue, possono farlo e probabilmente così facendo la salverebbero. Ma ora sono intenzionati soltanto a creare un’Europa a loro immagine».