ROMA – “Nelle stesse ore in cui con la forza si cercano di deportare 8 cani anziani di proprietà del Sindaco di Roma, residenti dal 2003 in un rifugio convenzionato e si costringono i volontari ad intestarsi i microchip per evitare tale crudele spostamento, gli uffici preposti di Roma Capitale ci comunicano la chiusura della Valle dei Cuccioli di Villa Borghese e lo spostamento degli ultimi cani residenti all’interno in altra struttura comunale. Siamo di fronte ad un blitz di Ferragosto contro gli animali di proprietà del Comune di Roma”, così spiega Simona Novi, presidente dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, la onlus che dal 1997 gestisce i canili comunali di Roma.
“Eppure la mozione 99 dell’Assemblea Capitolina, approvata all’unanimità il 17 giugno 2014, parla chiaro: sospensione della Delibera 148 del 22 maggio, in cui la Giunta Capitolina aveva deciso la chiusura di tre strutture comunali di accoglienza degli animali bisognosi di Roma (tra cui la Valle dei Cuccioli, appunto) ed il depotenziamento di Muratella. E ha impegnato Sindaco e Giunta all’apertura di tavoli con le associazioni e i lavoratori coinvolti”, continua Simona Novi.
“Per la Valle dei Cuccioli a tutt’oggi non si conoscono i motivi che imporrebbero la sua chiusura. Ma si sa – perché lo scrivono gli stessi consulente di Roma Capitale – che il protocollo sanitario impostato per i cani ospitati in quella struttura è assai rigoroso. E si sa che mai nessun animale del vicino Bioparco ha subito patologie infettive a causa della vicinanza con i cani della Valle dei Cuccioli (peraltro distanti tanto quanto i cani di famiglia che scorrazzano liberamente nella limitrofa area gioco cani di Villa Borghese), al punto da festeggiare proprio in questi giorni la nascita di due piccoli licaoni, ospitati nel recinto più vicino alla Valle dei Cuccioli.
Per non parlare di quanto è accaduto martedì 12 agosto agli 8 cani ospitati nel rifugio Luna dell’associazione Simpa Onlus di Bassano Romano, convenzionato dal 2003 con Roma Capitale: sono cani che hanno più di 12 anni, hanno vissuto la loro intera vita nel rifugio, sono stati curati a spese dei volontari, sono costati al Comune di Roma meno di quanto lo stesso comune paga alle altre strutture convenzionate eppure dovevano essere sottratti all’affetto della presidente Gianna che ha dedicato la sua intera vita a queste creature. Funzionari e consulenti di quel che resta dell’Ufficio Benessere degli Animali si sono presentati alle porte del rifugio con 3 furgoni, il tutto dopo che a giugno 2014 addirittura il Comune stesso aveva chiesto all’associazione disponibilità all’accoglienza di altri cani. I volontari si sono visti costretti ad intestarsi i microchip degli animali e a diventarne i legittimi proprietari, sostenendo d’ora in poi interamente le spese di mantenimento, sotto il ricatto della deportazione. Non è crudeltà nei confronti di persone ed animali?”
PER INFO, Associazione Volontari Canile di Porta Portese 331 6005643