Da giugno, le aziende dell’area capitolina stanno ricevendo una lettera da parte della ATI CON.TE, organismo tecnico incaricato da Roma Capitale di censire gli impianti di climatizzazione al fine di ridurre il consumo energetico e i livelli di emissione del biossido di carbonio.
Si hanno a disposizione sessanta giorni, dalla ricezione della missiva, per trasmettere la dichiarazione di avvenuta manutenzione e ricevuta del relativo versamento con importo variabile, in base alla potenza, da 5.60 a 223.84 Euro ed evitare che l’ATI CON.TE proceda con l’ispezione d’ufficio con ulteriore aggravio dei costi.
La manutenzione ordinaria delle caldaie deve essere effettuata periodicamente, ma quella degli impianti di climatizzazione è una novità. A questo proposito è importante sottolineare che la verifica da parte di Roma Capitale non sostituisce la manutenzione periodica, che è a cura del proprietario o conduttore dell’impianto. Certamente è strano che solo oggi ci si ricordi di applicare il D.lgs 192 del 2005 e giustamente da più parti si è sollevata la protesta contro una nuova tassa che, ancora una volta, colpisce commercianti e privati cittadini.
Recependo la normativa europea in materia di riduzione dell’inquinamento e dei consumi energetici, il Ministero dello Sviluppo Economico ha redatto un decreto, a febbraio 2014 (DM del 10/02/2014), che introduce l’obbligo del libretto cui si unisce, a partire dal 1 giugno 2014, l’obbligo di redazione di una dichiarazione di avvenuta manutenzione.
«È una campagna molto importante – ha spiegato l’assessore capitolino ai Lavori pubblici e Periferie, Fabrizio Ghera – per far sì che ci sia più sicurezza nella nostra città. Una caldaia ben tenuta porta dei vantaggi sia dal punto di vista economico, per i risparmi che si avranno sulle bollette, che da quello ecologico, perché ci saranno minori emissioni di CO2».
di Fabio Galli