Alcuni lo chiamano il gruppo della morte. Per altri è il girone di ferro. Forse potremmo definirlo semplicemente: il raggruppamento più complicato dell’intera competizione. Stiamo parlando del Girone “E” di Champions League consegnato dall’urna di Montecarlo, che vede in un’unica grafica: Bayern Monaco, Manchester City, Cska Mosca e Roma. La sequenza dovrebbe essere questa. Perlomeno secondo le divisioni per fascia stabilite dalla Uefa. La Roma di Rudi Garcia però, dopo la convincente prestazione offerta nella serata di ieri, difronte ai 40mila all’Olimpico contro la squadra russa, può essere senza dubbio considerata la mina vagante di questo raggruppamento. Si, perché non è un caso che dopo cinquanta minuti di gioco il parziale era di 5 a 0 per la squadra capitolina, la quale ha dominato la gara dall’inizio alla fine, mettendo in scena un vero e proprio ‘calcio-spettacolo’ fatto di: possesso palla rapido, verticalizzazioni, cambi di gioco, velocità e gol. Tanti gol.
Ad aprire le danze è stato l’acquisto più discusso di questo mercato estivo, l’oggetto del desiderio strappato a club se vogliamo ben più blasonati: Juan Manuel Iturbe che insieme a Gervinho e Totti ha composto il tridente delle meraviglie giallorosso. Un gol e un assist per l’argentino, due gol e un assist per l’ivoriano, ancora una volta l’uomo in più di questa Roma. I due velocisti giallorossi sembravano trovarsi a meraviglia quasi come giocassero insieme da una vita: tanta corsa, dribbling ed efficacia sotto porta, probabilmente è così che può essere riassunta la loro serata. Il terzo gol invece è arrivato su una percussione del “ritrovato” Maicon che con un tiro potente e preciso, aiutato dalla complicità del portiere avversario, ha riconciliato il suo rapporto con la tifoseria romanista (semmai ce ne fosse stato bisogno). A rifilare il pokerissimo ai russi ci ha pensato poi Alessandro Florenzi favorito dall’errore difensivo di Ignaschevich. Sul finire la Roma comprensibilmente soddisfatta ha lasciato spazio al gol della bandiera per il Cska siglato da Musa, con annessa arrabbiatura del perfezionista De Sanctis. Alla fiera del gol però si è registrato un assente illustre: Francesco Totti, autore comunque di una prestazione di pregevole fattura, condita dall’assist per il 4 a 0 di Gervinho, ormai il vero e proprio spauracchio delle squadre avversarie, una spina nel fianco per le difese italiane e da ieri anche europee.
A lasciare l’amaro in bocca in una serata praticamente perfetta per il calcio italiano, ci hanno pensato gli episodi di violenza verificatesi tra tifosi ( si parla di un tifoso russo accoltellato prima del match e di uno ferito alla testa) così come gli infortuni di Iturbe e Astori di cui nella giornata di oggi verrà valutata l’entità. Nel frattempo il girone “E” dopo una sola partita vede in testa a punteggio pieno Roma e Bayern Monaco, la squadra bavarese nella serata di ieri infatti, ha battuto il Manchester City con un gol di Boateng al 90esimo minuto.
La Roma dal canto suo ha travolto il Cska, lo ha semplicemente annientato, non gli ha concesso di entrare in partita. La squadra di Slutski nonostante fosse avanti con la preparazione fisica (sette partite di campionato già giocate contro le due della Roma) si è mostrata molle, inerme, quasi incapace di contrastare l’Armata Giallorossa. La Roma ha onorato il suo ritorno in Europa. L’ha fatto a suon di gol. Dimostrando carattere e determinazione. Autoproclamandosi la variabile impazzita di questo torneo. La strada è ancora lunga. Sicuramente tortuosa. Ma intanto: “In Europa torna fiero il colore dell’impero”. Michela Cuppini