Danno ambientale e paesaggistico ma la gente lo ignora.
Di Vera Iafrate
La spiaggia al di sotto della falesia di Tor Caldara è stata interdetta al pubblico dopo due disastrosi crolli, ma i bagnanti non accettano l’idea di non potervi accedere e, ignorando gli avvertimenti, incuranti, ci passano sopra, si sdraiano a prendere il sole e raccolgono creta. Infatti, dalla parete, secondo gli esperti, starebbe per staccarsi altro materiale roccioso che potrebbe rovinosamente cadere e causare una frana consistente. Il primo crollo è avvenuto alle luci dell’alba di domenica 19 giugno mentre il secondo e più corposo cedimento, sabato 25 giugno, quando in tarda serata, dopo una potente mareggiata, 50 mq di tufo e altro materiale, si sono staccati dalla falesia, scivolando con un forte boato sull’arenile. Subito accorsi Vigili del fuoco, Carabinieri e Vigili Urbani, continui i controlli effettuati e la messa in sicurezza della zona, ma i bagnanti continuano ad accedervi dichiarando : “ Sono esagerati, non c’è nessun problema e se dovesse crollare scenderebbe dolcemente, quindi noi non abbiamo nessuna paura” “ Si, lo so che la zona è interdetta, ci sono degli sbarramenti ma noi siamo andati a prendere la creta ugualmente, si può passare”
Il crollo, frutto dell’erosione che da anni interessa la costa del nostro territorio causando seri disagi soprattutto ai balneari, è una grave perdita a livello paesaggistico, geologico e storico. Infatti il promontorio con la torre sulla cima è un elemento di fascino e le falesie di Tor Caldara sono ricche di fossili e testimonianza di ambienti a lungo contesi tra il mare e la terra; della prima presenza dell’uomo in quest’area ( sono stati ritrovati manufatti preistorici in selce) e soprattutto custodi delle varie epoche storiche ( dagli insediamenti dei romani alle battaglie napoleoniche sino agli accampamenti e alle trincee inglesi a seguito dello sbarco di Anzio).
Concludiamo esortando i cittadini e i villeggianti di Anzio ad un maggior rispetto delle ordinanze al fine di evitare i gravi danni che potrebbero verificarsi ai trasgressori: la falesia sta crollando e non è saggio camminarci sotto.
La spiaggia al di sotto della falesia di Tor Caldara è stata interdetta al pubblico dopo due disastrosi crolli, ma i bagnanti non accettano l’idea di non potervi accedere e, ignorando gli avvertimenti, incuranti, ci passano sopra, si sdraiano a prendere il sole e raccolgono creta. Infatti, dalla parete, secondo gli esperti, starebbe per staccarsi altro materiale roccioso che potrebbe rovinosamente cadere e causare una frana consistente. Il primo crollo è avvenuto alle luci dell’alba di domenica 19 giugno mentre il secondo e più corposo cedimento, sabato 25 giugno, quando in tarda serata, dopo una potente mareggiata, 50 mq di tufo e altro materiale, si sono staccati dalla falesia, scivolando con un forte boato sull’arenile. Subito accorsi Vigili del fuoco, Carabinieri e Vigili Urbani, continui i controlli effettuati e la messa in sicurezza della zona, ma i bagnanti continuano ad accedervi dichiarando : “ Sono esagerati, non c’è nessun problema e se dovesse crollare scenderebbe dolcemente, quindi noi non abbiamo nessuna paura” “ Si, lo so che la zona è interdetta, ci sono degli sbarramenti ma noi siamo andati a prendere la creta ugualmente, si può passare”
Il crollo, frutto dell’erosione che da anni interessa la costa del nostro territorio causando seri disagi soprattutto ai balneari, è una grave perdita a livello paesaggistico, geologico e storico. Infatti il promontorio con la torre sulla cima è un elemento di fascino e le falesie di Tor Caldara sono ricche di fossili e testimonianza di ambienti a lungo contesi tra il mare e la terra; della prima presenza dell’uomo in quest’area ( sono stati ritrovati manufatti preistorici in selce) e soprattutto custodi delle varie epoche storiche ( dagli insediamenti dei romani alle battaglie napoleoniche sino agli accampamenti e alle trincee inglesi a seguito dello sbarco di Anzio).
Concludiamo esortando i cittadini e i villeggianti di Anzio ad un maggior rispetto delle ordinanze al fine di evitare i gravi danni che potrebbero verificarsi ai trasgressori: la falesia sta crollando e non è saggio camminarci sotto.