La Roma ritorna in Europa. E lo fa in maniera arrogante, quasi spocchiosa. Altro che in punta di piedi. La squadra di Garcia si accomoda in casa del City senza nemmeno chiedere il permesso. Di prepotenza. In casa d’altri ad imporre il proprio gioco. Che maleducata questa Roma! Autorevole forse anche scomoda per chi pensava fosse un girone semplice. Per chi davvero aveva creduto che la Roma fosse una squadra da quarta fascia.
La squadra vista in campo all’Etihad Stadium di Manchester nella serata di ieri, ha ben figurato, impressionando anche i più scettici. Quelli che ancora nutrivano riserve sulle potenzialità di questo organico confrontato con le grandi realtà europee. Dopo i primi 4 minuti macchiati dal rigore concesso agli inglesi e realizzato da Aguero, la Roma ha preso le redini del gioco, dettando i tempi e i ritmi della partita, concludendo varie volte verso la porta difesa da Hart. Il gol è arrivato al minuto 23’ quando Nainggolan ha lanciato tra le linee Francesco Totti che con un magnifico cucchiaio ha battezzato anche la terra inglese. La pagina twitter del Manchester City nelle ore precedenti alla partita aveva stuzzicato il capitano giallorosso scrivendo: “Totti non ha mai segnato in Inghilterra, vero?”. Il club giallorosso aveva prontamente risposto: ”Avete ragione, il nostro capitano non ha mai segnato in Inghilterra, ma c’è sempre una prima volta per tutto!”. La risposta più bella e concreta però l’ha data ancora una volta lui. Francesco Totti. Non solo siglando il gol del pareggio. Ma anche raggiungendo un altro personalissimo record: quello del marcatore più anziano della storia della Champions League (38 anni e tre giorni). Sempre più una leggenda. Ora anche in terra europea.
La Roma porta via da Manchester un punto importantissimo. Ma quello che lascia ben sperare è la prestazione maiuscola fornita dalla squadra di Garcia, che ha macinato gioco, creato occasioni, forse non concretizzando abbastanza, questo l’unico rammarico. Nel finale c’è stato da soffrire, c’è stato da chiudersi difronte al risveglio del Manchester, ma questa Roma è rimasta compatta, non si è scomposta. Non ha concesso praticamente nulla.
La Roma reclama un posto tra i grandi d’Europa. Da ieri lo fa senza più nascondersi. A gran voce. Ma soprattutto dimostra di meritarlo. Lo dimostra ancora una volta sul campo. Imponendo il proprio gioco nientepopodimeno che ai campioni d’Inghilterra. Quel Manchester City costruito per dominare e vincere tutto. La squadra dello sceicco un pò spendaccione a cui piace tanto fare shopping in Europa senza nemmeno guardare i prezzi scritti sui cartellini. Con la presunzione di credere che i soldi sono tutto. Che il denaro può tutto.
Ci ha pensato ieri la Roma a fargli cambiare idea. La Roma costruita grazie ai miracoli economici di Walter Sabatini. Capace di vendere Benatia e portare a Roma: Manolas, Astori e Yanga M’biwa. Un tre per uno che ha sistemato il reparto arretrato giallorosso e anche le casse di Trigoria. Una Roma costruita rispettando i parametri del fair play finanziario. Ma una Roma comunque di talento. Di estro. Di fantasia. Un mix perfetto di giocatori d’esperienza e di giovani promesse pronte a diventare piacevoli realtà. A volte l’intelligenza può più dei soldi. E ora chi glielo spiega allo sceicco?
Michela Cuppini