“La nostra analisi di oggi suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata”. Queste le parole del rapporto.
Nelle prossime ore si aprirà di coseguenza l’iter di infrazione con il prossimo passo atteso per dicembre quando l’Ecofin voterà in merito all’avvio delle sanzioni.
«L’apertura da parte della Commissione europea della procedura per violazione della regola del debito pubblico era inevitabile, data l’ampiezza dello scostamento dagli assurdi e autolesionistici obiettivi del Fiscal Compact. Le regole del mercato unico e dell’eurozona, a partire dallo Statuto della Bce, sono insostenibili per tutti in quanto espressione di estremismo mercantilista. Forzare il Fiscal Compact è quindi necessario», afferma il deputato LeU Stefano Fassina.
«Tuttavia, forzare non implica mani libere. Il governo, date le condizioni della nostra finanza pubblica, non può permettersi di andare avanti come nulla fosse. È necessario confermare l’obiettivo del 2,4% di deficit, ma è altrettanto necessario correggere il DDL Bilancio ora in Commissione. Larga parte dell’extra deficit va spostata su investimenti pubblici, in piccole opere, la componente più efficace per dare credibilità alle previsioni di crescita. A tal fine, come previsto in un nostro emendamento, una quota delle risorse previste per il Reddito di Cittadinanza va concentrata su programmi per il Lavoro di Cittadinanza. Soltanto così, in particolare nel Mezzogiorno, si può promuovere lavoro e contrastare la povertà e dare consistenza alle previsioni sul pil per il 2019», conclude Fassina.