Considerato uno dei fondatori del Rock’n’Roll insieme a Chuck Berry, Elvis Presley e Little Richard, Jerry Lee Lewis, soprannominato The Killer per il suo modo selvaggio e ribelle di esibirsi, si è guadagnato di diritto di un posto nella Rock and Roll Hall of Fame già dal 1986.
Nato in una famiglia povera di Ferriday, in Louisiana, inizia a suonare il pianoforte molto giovane insieme a due cugini, Mickey Gilley e Jimmy Lee Swaggart.
Prendendo spunto dalla musica nera, che ascoltava presso la Haney’s Big House, dal rhythm and blues, il boogie woogie, gospel e country, ha creato uno stile musicale e rappresentativo tutto suo.
La madre lo iscrisse nella Southwestern Assemblies of God University, un college cristiano in Waxahachie, Texas, convinta che suo figlio avrebbe dì lì in poi cantato solo per il Signore. La leggenda racconta che, durante un culto, Jerry Lee si esibì in una scatenata versione boogie woogie di My God is Real, sotto l’approvazione di Pearry Green, allora presidente degli studenti: il mattino dopo i due furono convocati dalla presidenza ed espulsi entrambi dalla scuola, nonostante Jerry Lee avesse provato a difendere il suo amico dicendo che: «Non sapeva ciò che avevo intenzione di fare». Anni dopo Pearry chiese a Jerry Lee: «Suoni ancora quella musica del demonio?» e Jerry rispose: «Si, certo. Ma sai che è strano, la stessa musica per cui sono stato espulso da scuola è lo stesso genere di musica che oggi suonano nelle loro chiese. La differenza è che io so di suonare per il diavolo e loro no».
Lasciata alle spalle la scuola e la musica religiosa, Lewis divenne parte del nuovo sound Rock and Roll, pubblicando il suo primo disco nel 1954. Due anni dopo, presso gli studi della Sun Records a Memphis (Tennessee), il produttore Jack Clement scritturò Lewis mentre il proprietario, il leggendario Sam Phillips, era impegnato in un viaggio in Florida. Jerry Lee divenne un session-musician, suonando il pianoforte per gli altri artisti della Sun, tra cui Billy Lee Riley e Carl Perkins.
Durante questo periodo fece anche parte di quella jam-session che passerà alla storia col nome di Million Dollar Quartet insieme a: Elvis Presley, Carl Perkins e Johnny Cash.
Da lì a poco arriva la svolta nella carriera di Jerry Lee Lewis: l’8 ottobre 1957, registra nei Sun Studios quella che sarebbe diventata la sua maggiore hit, Great Balls of Fire.
La canzone, pubblicata come singolo dalla Sun Records nel novembre dello stesso anno, raggiunge la seconda posizione della Billboard Hot 100, la terza della classifica R&B e la prima nella classifica Country. Inoltre il brano arriva in vetta anche alla classifica dei singoli più venduti nel Regno Unito.
È stata inserita nella lista delle 500 migliori canzoni dalla rivista Rolling Stone.
Curioso come il titolo della canzone provenga da un modo di dire, considerato blasfemo da alcuni cristiani, utilizzato negli Stati Uniti del sud. Nel film Via Col Vento del 1939, la protagonista Rossella O’Hara (interpretata da Vivien Leigh) esclamava spesso Great balls of fire! nell’adattamento originale.
Il brano ha dato anche il titolo al film del 1989 Great Balls of Fire! – Vampate di Fuoco, ispirato proprio alla vita di Jerry Lee Lewis.
Ma come per ogni buon Rock’n’Roll-man che si rispetti, anche la vita di Jerry Lee Lewis è stata costellata di scandali ed eccessi.
Nel 1958, durante un suo tour in Inghilterra, la stampa venne a sapere che il cantante aveva sposato, come terza moglie, la sua cugina (di terzo grado) Myra Gale Brown, tredicenne all’epoca del matrimonio e dalla quale In seguito avrà anche un bambino.
La notizia al tempo creò grande scandalo in Inghilterra e il tour fu cancellato dopo appena tre concerti annullando i restanti 34. Lo scandalo seguì Jerry Lee Lewis anche in America e comportò la sua uscita dalla scena musicale. Lewis si sentì tradito da moltissima gente che fino a poco tempo prima lo supportava, tra cui lo stesso Sam Philips.
Come se non bastasse Lewis iniziò progressivamente a manifestare problemi legati all’alcol e alla droga dopo che Myra divorziò da lui nel 1970. La tragedia lo colpì quando suo figlio Jerry Lee Lewis Jr rimase ucciso in un incidente stradale nel 1973. Anche il suo secondo figlio, Steve Allen, morì annegato nella piscina di casa all’età di 2 anni.
In seguito a questi tragici eventi, e in relazione anche ai suoi problemi di droga e alcol, Jerry Lee Lewis decise di entrare nella Betty Ford Clinic. Nel 1981 fu vicino alla morte a causa di complicazioni dovute ad un’ulcera per cui venne ricoverato d’urgenza.
In occasione della festa per il suo 41esimo compleanno, nel 1976, Jerry Lee scherzando puntò una pistola contro il suo bassista, Butch Owens, e pensando che fosse scarica premette il grilletto, colpendolo nel torace. Owens sopravvisse miracolosamente. Poche settimane dopo (il 23 novembre) Lewis fu coinvolto in un altro arresto relativo all’utilizzo di armi presso la residenza di Elvis, Graceland.
Lewis era stato invitato da Presley, ma la sicurezza non era stata avvertita della visita. Durante la discussione riguardo al perché Lewis si trovasse al cancello, egli estrasse la sua pistola e disse alle guardie, scherzando, che era arrivato per uccidere Presley.
Nonostante i problemi personali, e la carriera altalenante dovuta ai vari scandali che lo hanno colpito, il talento di Jerry Lee Lewis è ancora universalmente riconosciuto.
Rock on Killer…
ALEX PIERRO