Roma – E’ nato da poco su Facebook il gruppo dell’organizzazione no-profit “Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria”, che ha già raggiunto più di cento mila adesioni e già fa parlare di sé. <<Non è pensabile che in una manovra economica che taglia di tutto, comprese le spese per il sociale, l’unica cosa intoccabile siano i privilegi del Vaticano>>. Così il gruppo si presenta alla rete.
Partono subito i “no” del presidente del Partito Democratico Rosy Bindi e del leader dell’Udc Casini, che evidentemente vedono questa iniziativa come un attacco strumentale alla Chiesa. E in verità non sono i soli a pensarla così, sono molti quelli che parlano di anticlericalismo di parte. Mentre a sentir loro questa è un’iniziativa che non ha nulla a che fare col credo religioso. In effetti le richieste che vengono da questa organizzazione, strenuamente appoggiate da Mario Staderini segretario dei Radicali italiani, sono chiaramente esposti: tagliare l’8×1000 ed eliminare i privilegi fiscali come l’esenzione Ici o la riduzione Ires (imposta sui redditi delle persone giuridiche), senza togliere nulla alle parrocchie ma solamente alle attività commerciali e politiche della Cei, la Conferenza Episcopale deputata a rappresentare la Chiesa nei rapporti con l’Italia e strettamente legata al Vaticano, anche perché solo in Italia il Presidente della Cei viene eletto dal Papa invece che (democraticamente) dai Vescovi: “Il motivo è di facile comprensione: parità di trattamento con chi fa le stesse cose senza una insegna religiosa” afferma Staderini. Più chiaro di così … Alessia Forgione