La Sea-Watch 3 è bloccata in rada a circa due miglia dal porto di Siracusa con a bordo i 47 naufraghi soccorsi al largo delle coste libiche. Nella giornata di giovedì, aveva cercato riparo a est della costa siciliana perché nel mediterraneo era previsto l’arrivo di una perturbazione.
“L’Olanda accolga i 47 migranti” avevano tuonato i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ma il governo olandese ha risposto ufficialmente no. “Non siamo obbligati ad accogliere i migranti della Sea Watch”, ribadisce il governo dell’Aja che non ritiene di avere responsabilità. “E’ compito del capitano della Sea Watch 3 trovare un porto sicuro nelle vicinanze per sbarcare i 47 migranti da lui presi a bordo”, conclude.
Secondo il diritto della navigazione, la nave segue la legislatura della bandiera a cui fa capo.
Se durante la navigazione in mare aperto, a bordo di una nave battente bandiera olandese venisse commesso un reato, il colpevole verrebbe giudicato secondo le leggi dello stato olandese.
La nave Sea Watch 3 è una nave costruita nel 1973 che naviga attualmente sotto bandiera olandese.
Il “flagging out” è quel processo attraverso il quale un armatore cerca di ridurre i costi complessivi della gestione di una nave attraverso il passaggio da una bandiera nazionale ad alto costo, ad una bandiera di comodo che consenta di ridurre tali costi. In un certo senso si può intendere questo processo come una sorta di delocalizzazione, così come era avvenuto a partire dagli anni settanta per le attività produttive. La nazione che fornisce la bandiera riceve soldi in cambio di questo servizio.
L’ITF (Federazione internazionale dei lavoratori del trasporto) ha stilato una lista di queste bandiere e tra queste vi è anche l’Olanda.
Nelle ultime ore Matteo Salvini ha dichiarato “Abbiamo elementi concreti per affermare che il comandante e l’equipaggio della nave Sea Watch 3 abbiano disubbidito a precise indicazioni che giorni fa li invitavano a sbarcare nel porto più vicino, non in Italia”. Se fosse così saremmo di fronte ad una precisa volontà di usare gli immigrati per una battaglia politica contro l’Italia.