Brenton Harrison Tarrant, l’australiano di 28 anni accusato di omicidio per la strage della moschea di Christchurch, ha già fatto la sua comparsa presso il Tribunale distrettuale, ed e’ stato rinviato in custodia cautelare, per il processo, al 5 aprile. Intanto, dopo le dichiarazioni della premier neozelandese Jacinda Ardern sull’intenzione di rivedere la legislazione sulle armi, il procuratore generale David Parker ha chiarito però che “non è stata presa ancora nessuna decisione in merito al bando delle armi semi-automatiche”.
“È un attentato tremendo e disumano che agisce purtroppo con obbiettivi politici, a nome di una propaganda, di un movimento internazionale terroristico anti -musulmani e anti-immigrati, alimentando fobie e paura e pregiudizi nei confronti del diverso e dei musulmani in Occidente”.
Così il fondatore delle Co-mai, Comunità del Mondo arabo in Italia, e di Cili-Italia (Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa), Foad Aodi, condanna senza giri di parole, a nome dei musulmani italiani, l’attentato criminale compiuto a Chiristchurch, in Nuova Zelanda, contro i musulmani in due moschee: che ha ucciso più di 50 persone, ferendone più di 60.
“Noi – prosegue Aodi – con coraggio e determinazione abbiamo promosso varie iniziative, con grande partecipazione popolare, per combattere questo clima di odio su base razziale e religiosa. Come anzitutto “Cristiani in moschea”, ‘l11 settenmbre 2016: condannando ogni forma di terrore religioso e terrorismo cieco, perché la maggioranza della popolazione in Italia e in Occidente crede al dialogo e alla convivenza pacifica, ed è contro tutti quelli (politici, giornalisti, tv e giornali irresponsabili, , estremisti, malati di visibilità ) che alimentano paura e fobie per fini elettorali e mediatici”. Per questo Aodi si rivolge a tutto il mondo politico e mediatico affinché si evitino slogan, dichiarazioni e iniziative che possano essere interpretati in modo sbagliato, o addirittura come alibi per chi soffre di crisi d’identità e di odio per il diverso.
Intanto, le autorità sanitarie di Christchurch han fatto sapere che sette feriti sono stati dimessi dall’ospedale, altri 39 stanno ricevendo le cure necessarie per ferite da arme da fuoco e 11 sono ancora in terapia intensiva.
Ubaldo Marangio