E’ nel cuore del IV municipio che è andato in scena il secondo atto della rivolta anti-rom. Mentre le contromanifestazioni degli “antifascisti”a Torre Maura, tentavano di spegnere i focolai accesi nei giorni scorsi da CasaPound e Forza Nuova, dall’altro estremo della Capitale, 70 abitanti sono scesi in piazza per dire no all’arrivo di alcuni rom. A via Cipriano Facchinetti, una schiera di cassonetti ha blindato il palazzo dove stava per arrivare la famiglia nomade, legittima assegnataria di un appartamento.”Quella casa ora l’ha occupata una ragazza con un bimbo di sei mesi – hanno raccontato alcuni degli abitanti: meglio un’italiana che i rom”.
E visto che “l’amministrazione capitolina”– come accusano Fabrizio Ghera e Gianni Ottaviano, capigruppo di Fdi alla Regione Lazione – “preferisce occuparsi dei nomadi anziché delle famiglie romane in difficoltà “– i romani residenti nel quartiere tiburtino hanno deciso di farsi giustizia da sé. La famiglia assegnataria, arrivata di fronte all’appartamento, ha trovato la serratura sostituita ed è stata costretta a chiamare un fabbro, mentre sotto montava la rivolta. Provvidenziale l’intervento dei carabinieri della Stazione Prenestina a protezione della famiglia rom, costretta poi ad allontanarsi dal luogo.
Ma i residenti protestano: “Mentre andavano via ci fotografano con i telefonini” e tornano a scagliarsi contro il silenzio del IV municipio e dell’amministrazione capitolina:”Gli zingari ormai siamo diventati no”. L’impressione è che il dramma anti-rom che sconvolge la Capitale, sia ancora lontano dal suo atto finale.