Nasce a Buenos Aires il 17 aprile del 1919, da padre
inglese, Charles Leonard Wilcock, e da Aida Romegialli, argentina, di origine
italiana e svizzera. Frequenta la facoltà di Ingegneria Civile nell’Università
di Buenos Aires. Nel marzo del 1940, la sua prima raccolta di poesie, Libro de
poemas y canciones, ottiene il Premio Martín Fierro dalla Società Argentina
degli Scrittori, e poi, nel marzo del 1941, ottiene anche il Premio Municipal.
Tra il 1941 e il 1942 ha inizio l’amicizia con Silvina Ocampo, Adolfo Bioy
Casares e Jorge Luis Borges. Dal 1942 al 1944 dirige la rivista letteraria
Verde Memoria, e poi, dal 1945 al 1947, la rivista Disco. All’inizio del 1943
si laurea in Ingegneria Civile, e quindi entra come ingegnere nelle Ferrovie
dello Stato. Partecipa alla ricostruzione della ferrovia Transandina e alla
costruzione della linea ferroviaria San Rafael-Malargue. Si dimette verso la
metà del 1944.
Nel 1945 pubblica, a proprie spese, due libri di poesie:
Ensayos de poesía lírica e Persecución de la musas menores. Nel 1946 pubblica
Paseo sentimental, che ottiene la Fascia d’Onore 1946 dalla Società Argentina degli
Scrittori. Verso la fine del 1946 pubblica Los hermosos días. Nel 1951
intraprende un lungo viaggio in Europa in compagnia di Silvina Ocampo e di Bioy
Casares, e arriva per la prima volta in Italia. Nel 1953 esce il suo sesto
libro di poesie Sexto.
Tra il 1953 e il 1954 risiede a Londra, dove lavora come
traduttore dell’Ufficio Centrale di Informazioni, e come critico letterario,
musicale e artistico del Servizio Latino Americano della B.B.C. Ritorna a
Buenos Aires. È stato critico letterario della Prensa di Buenos Aires, e ha
collaborato su quasi tutte le riviste letterarie importanti ispano-americane.
Ha tradotto in spagnolo più di trenta libri dall’inglese, dal francese,
dall’italiano e dal tedesco.
Nel 1955 si trasferisce a Roma, dove insegna letteratura
francese e inglese e collabora all’edizione argentina dell’Osservatore Romano,
il giornale del Vaticano. Pubblica articoli vari, saggi, racconti, poesie,
sulla rivista Tempo Presente, e poi sul settimanale Il Mondo, di Mario
Pannunzio. In questo primo periodo diventa amico, oltre che di Nicola
Chiaromonte, di Elsa Morante, di Alberto Moravia, di Ennio Flaiano, di Elémire
Zolla, di Roberto Calasso, di Ginevra Bompiani e di Luciano Foà. In seguito
scriverà anche per il giornale La Nazione di Firenze, per il settimanale
L’Espresso, e per i quotidiani romani La Voce Repubblicana, Il Messaggero, Il
Tempo, e per altre riviste letterarie. Nel 1975, Wilcock chiede la cittadinanza
italiana. Con decreto del Capo dello Stato, gli viene concessa post mortem il 4
aprile 1979.
Muore il 16 marzo del 1978 nella sua casa di campagna, nel
Comune di Lubriano, in provincia di Viterbo, nell’Alto Lazio. È sepolto a Roma,
nel cimitero acattolico vicino alla Piramide.
Libri Pubblicati in Italia
• Il caos, Bompiani, 1960
• Fatti inquietanti, Bompiani, 1961; poi Adelphi, 1992
• Luoghi comuni, Il Saggiatore, 1961
• Teatro in prosa e versi, Bompiani, 1962
• Poesie spagnole, Guanda, 1963
• La parola morte, Einaudi, 1968
• Lo stereoscopio dei solitari, Adelphi, 1972, 1990
• La sinagoga degli iconoclasti, Adelphi, 1972, 1990
• Il tempio etrusco, Rizzoli, 1973
• I due allegri indiani, Adelphi, 1973, 2011
• Parsifal, Adelphi, 1974
• Italienisches Liederbuch 34 poesie d’amore, Rizzoli, 1974
• L’ingegnere, Rizzoli, 1975, L’Editore, 1990
• Frau Teleprocu (In collaborazione con Francesco Fantasia),
Adelphi, 1976
• Il libro dei mostri, Adelphi, 1978
• Poesie, Adelphi, 1980, 1993, 1996
• L’abominevole donna delle nevi e altre commedie, Adelphi,
1982
• Le nozze di Hitler e Maria Antonietta nell’inferno (in
collaborazione con Francesco Fantasia), Lucarini, 1985
• Il reato di scrivere, Adelphi, 2010
Libri Pubblicati in Lingua Spagnola
• Libro de poemas y canciones, Editorial Sudamericana, 1940.
• Ensayos de poesía lírica, Edición del autor, 1945.
• Persecución de las musas menores, Edición del autor, 1945.
• Paseo sentimental, Editorial Sudamericana, 1946.
• Los hermosos días, Emecé, 1946, 1998.
• Sexto, Emecé, 1953, 1999.
• Los traidores (en colaboración con Silvina Ocampo).
Losada, 1956; Ada Korn, 1988.
• El caos, Editorial Sudamericana, 1974, 2000.
• Poemas, Fundarte, Caracas, 1980.
• La sinagoga de los iconoclastas, Anagrama, Barcelona,
1981.
• El ingeniero, Losada, Buenos Aires, 1996.
• El estereoscopio de los solitarios, Sudamericana, Buenos
Aires, 1998.
• Hechos inquietantes, Sudamericana, Buenos Aires, 1998.
• El libro de los monstruos, Sudamericana, Buenos Aires,
1999.
• Los dos indios alegres, Sudamericana, Buenos Aires, 2001.
• El templo etrusco, Sudamericana, Buenos Aires, 2004.
Anna Rita Santoro