Il 9 maggio scorso a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) Max Laudadio ha parlato dell’organizzazione dei concerti live in Italia e delle principali società che li organizzano: Friends & Partners Group di Ferdinando Salzano, Vivo Concerti (dove lavora la moglie di Salzano, ndr), Vertigo e Di and Gi, controllate da CTS Eventim.
Ora Valeria Arzenton, un imprenditore del settore, che fino ad oggi non aveva mai mostrato il suo volto, ha deciso di continuare a denunciare rivelando la sua identità. Laudadio le domanda: «Vogliamo spiegare il motivo per il quale non si voleva far riconoscere?». L’imprenditore spiega: «Volevo preservare il lavoro e le mie aziende, sapevo che avrei potuto avere delle gravi ripercussioni. E di fatto questo è avvenuto».
«Dopo i nostri servizi, sono arrivate ripercussioni?», le chiede Laudadio. «Quasi peggio di prima – racconta la Arzenton -. Stiamo vivendo un embargo totale». E prosegue: «Subito dopo il primo servizio abbiamo ricevuto una spiacevole sorpresa: 5 date di Francesco Renga, che erano già state confermate ufficialmente per mail, ci sono state tolte».
In una nota stampa delle aziende, di oggi(ndr), si legge chiaramente: “In seguito alle dichiarazioni lesive e profondamente distorte e deformanti rilasciate dalla sig.ra Valeria Arzenton alla trasmissione Striscia la notizia riguardo all’operato di TicketOne, Friends & Partners, Di and Gi, Vertigo e Vivo Concerti, tali Società sono state costrette – dato il ripetersi di tali condotte – ad agire in sede penale nei confronti della stessa sig.ra Arzenton, che è rappresentante e azionista del Gruppo ZED, operatore di mercato legato ai principali concorrenti di TicketOne e delle consociate”.
Continuano le Società querelanti: “Abbiamo atteso sino ad oggi prima di rivolgersi alle Autorità Inquirenti all’unico scopo di non turbare il regolare svolgimento del procedimento innanzi all’Autorità Antitrust (la cui fase cautelare si è chiusa con esito positivo per TicketOne e le sue consociate), non hanno potuto esimersi ulteriormente dall’agire in tal senso proprio in considerazione dell’estrema gravità dei comportamenti posti in essere dalla sig.ra Arzenton, rispetto ai quali si attende – a questo punto – l’intervento della Procura, sperando che ciò possa porre fine a una situazione certamente dannosa non solo per le Società che hanno deciso di sporgere querela e per l’industria dello spettacolo, ma anche per gli spettatori e gli artisti”.