Il 9 giugno chiuderà al pubblico la stupenda mostra dal titiolo: “Canaletto & Venezia” on air a Palazzo Ducale per celebrare la storia di Venezia e del Settecento. Come dichiarato dal Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro :«L’esposizione si concentra sulla figura di una dei massimi rappresentanti della Venezia del Settecento, Canaletto, che più di ogni altro ha saputo ritrarre e esaltare la bellezza intrinseca della città. In qualsiasi museo del mondo i dipinti di Canaletto sono tenuti in altissima considerazione, a testimonianza della qualità di questo particolare linguaggio artistico, che fa della veduta il suo genere prediletto. La mostra presenta anche opere di altri grandi artisti del secolo, da Tiepolo a Piazzetta, e dei frutti che quell’irripetibile civiltà artistica che fu il Settecento veneziano produsse nel campo delle arti applicate e della manifattura, con disegni, sculture, arredi, porcellane e argenti, per meglio offrire al visitatore il senso della grandezza di quel patrimonio artistico che portò la scuola veneziana a primeggiare in Europa e che ancora oggi affascina e attira milioni di visitatori». Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto , Venezia 1697 -1768, fu caposcuola dei vedutisti del ‘700. Grazie al padre Bernardo, specializzato in pittura di fondali per il teatro, si formò artisticamente,e quando nel 1719 si trasferì a Roma, iniziò a dedicarsi alle vedute di paesaggio, ispirandosi ad artisti come l’olandese Gaspar van Wittel e il friulano Luca Carlevarijs; e pur essendo profondamente radicato nella cultura veneziana, riuscì ad ottenere il favore di un pubblico internazionale. Ebbe committenti molto importanti, fra i quali: i reali del Liechtenstein e il noto banchiere ,mercante e Console a Venezia Joseph Smith, personaggio di spicco e figura fondamentale nella vita di Canaletto, in quanto lo introdusse nell’ambiente di ricchi collezionisti inglesi, tant’è che tra il 1746 e il 1756 l’artista veneziano soggiornò a Londra. In quel periodo dipinse le famose vedute sul Tamigi e la campagna inglese. Dotato di una capacità tecnica particolare, Canaletto continuò , sino alla morte che lo colse nella sua amata Venezia nel 1768, a sperimentare il colore, gli effetti prospettici, e soprattutto la luce–elemento fondamentale nelle sue vedute.
Il progetto della mostra a Palazzo Ducale “ Canaletto & Venezia” è stato sviluppato con la collaborazione di RMN- Réunion Nationausx –Grand Palais, con la Direzione scientifica di Gabriella Belli e la curatela di Alberto Craievich, e prevede un nucleo centrale di opere in mostra che sviluppano vari piani di lettura, fra loro complementari,in 11 Sale, ognuna con una denominazione specifica si parte dallaSala1 quella del :Il mito e Venezia; alla Sala 2 -Una nuova pittura; la Sala 3 -Roventi giovinezze; alla Sala 4 e 5 La scoperta della Luce; la Sala 6 -Uno sguardo sulla realtà; la Sala 7 Le porcellane di vezzi; la 8 – Una dimensione europea. La veduta ;la Sala 9 – Una dimensione europea. La pittura di storia e la scultura; la Sala 10 Le arti decorative; e per concludere con la Sala 11 dedicata a Francesco Guardi e Giandomenico Tiepolo e la Sala 12 Canova e il Neoclassicismo.
Foto: Antonio Canal detto Canaletto, Il Canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto, Olio su tela, 144 x 207 (Cl. I. n. 2325), Venezia, Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Venezia