Parliamo con Massimo Litterio Maggiore, giovane professionista della musica italiano, romano, che ormai da tre anni risiede a Los Angeles, e si divide tra il lavoro da ingegnere del suono durante il giorno e quello da musicista la sera. “Cerco di vivere la musica a 360 gradi in tutti i suoi aspetti. Amo il panorama musicale di Los Angeles”, ci racconta al telefono: “ è stato difficile, e lo è tuttora, separarsi da Roma, dalla famiglia e dagli amici, ma ho voluto inseguire questo sogno e sto scalando la mia montagna”.
I lavori da ingegnere gli stanno facendo acquisire notorietà, ma gli abbiamo voluto chiedere soprattutto del panorama musicale e della sua esperienza da musicista a Los Angeles. “Ho avuto modo di visitare la California due volte, prima di prendere questa decisione”, prosegue Massimo. “Mi sono innamorato dell’aspetto multiculturale di questa città, e, avendo scelto la mia carriera nella musica, Los Angeles sicuramente ne è uno degli epicentri più importanti al mondo. Io attualmente collaboro con varie band,come Kendall Rucks & The Zodiac Mafia, Vicious Roster, Kylee Stone, e, come chitarrista e cantante principale, sto avviando un nuovo progetto.
Ma sul piano sia umano che professionale, come ci si trova a lavorare negli States? ” Lavorare qui e’ stimolante e ci sono musicisti incredibili, in giro nei locali losangelini”, precisa il giovane musicista; “Ma devo dire che per me la musica non è mai stata competizione ma espressione di te stesso, quindi non mi dispiace confrontarmi con questa realtà”.
L’aspetto multietnico, poi, il “melting pot” storicamente tipico della società americana, si rispecchia anche nella musica: “Ogni genere musicale ha la sua scena piu’ o meno folta, in un quartiere diverso della citta’. Allora è sempre difficile sopravvivere per una band emergente, ma diciamo che le opportunita’ non mancano. C’è un proverbio americano che rispecchia perfettamente tutta questa situazione: “Know your game”, “Conosci il tuo gioco”…”.
Ubaldo Marangio