Di seguito la denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Caltanissetta contro il Gip di Agrigento, Alessandra Vella, da parte della signora Ornella Mariani Forni.
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ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA di CALTANISSETTA
La sottoscritta Mariani Forni Ornella, nata a xxxx il xxxx e residente in Benevento alla via xxx,
PREMESSO
che l’ordinanza di scarcerazione di Carola Rackete, comandante della nave Ong Sea Watch 3, emessa dal GIP della Procura della Repubblica di Agrigento Alessandra Vella, appare basata su presupposti giuridicamente errati; che gli immigrati da costei imbarcati non erano naufraghi, ma soggetti con destinazione predefinita; che il reato di resistenza e violenza da ella opposto a nave da guerra italiana avrebbe potuto degenerare in un drammatico evento in danno di servitori dello Stato; che il Segretario di Stato olandese per le migrazioni Ankie Groekers- Knol, prendendone le distanze, ha riconosciuto i gravissimi delitti commessi dalla Rackete; che non può essere sfuggito al Gip:
a) l’intenzionalità della Rackete nel restare quattordici giorni in mare pur nella consapevolezza di potere, nello stesso arco temporale, raggiungere porti tunisini, algerini, marocchini, portoghesi, spagnoli, francesi, maltesi, albanesi, egiziani, croati etc.;
b) la sua determinazione a compiere un’azione politica estranea all’esercizio di un diritto e distante dall’onere di un dovere e ad arrecare un violento e deliberato insulto alle autorità italiane ed ai finanzieri, la cui vita metteva a repentaglio con manovra intenzionale di stampo criminale, rivelandosi socialmente pericolosa: l’ordine di accensione dei motori laterali, mirava a schiacciare la motovedetta della G.d.F. e la scriminante di cui all’art.51 appare uno scardinamento delle norme attraverso false premesse in fatto e in diritto. La Rackete non stava effettuando la millantata operazione di salvataggio, ma aveva prelevato i migranti a bordo della Sea Watch 3 senza che alcuna emergenza lo esigesse, così mancando lo stato di necessità e le ipotesi di pericolo o di forza maggiore richiamate dall’art. 54 C.P.,
DENUNCIA
il Gip Alessandra Vella, la cui decisione offenderebbe gli interessi, i sentimenti ed i valori dello Stato italiano, per “Delitto contro la personalità dello Stato” poiché la sua attività, svilendo ed esautorando le Forze dell’Ordine impegnate in loco, avrebbe violato l’art. 241 CP nel quale è scritto: “Chiunque compia atti diretti o idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni. La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni pubbliche” e per quanti altri reati l’A.G. adita ravviserà.
La scrivente chiede, infine, all’A.G. di verificare se risponda al vero il compiacimento espresso dalla Vella sul social FB per il denaro raccolto a favore della Sea Watch 3 e se ella stessa abbia contribuito con versamenti personali, in aperta violazione dell’art. 36 comma 1, lettera C del C.P.P.: “Il giudice ha l’obbligo di astenersi se ha dato consigli”.
Con ogni riserva di richiesta di danni in ogni sede, quale cittadina e contribuente, la sottoscritta, che trasmette copia del seguente atto anche al C.S.M. per le opportune valutazioni, chiede di essere informata dell’esito della presente denuncia ai sensi dell’art. 406 c.p.p. nel caso in cui il Pm avanzi formale richiesta di proroga delle indagini preliminari. Chiede altresì di essere informata nel caso in cui, ai sensi dell’art. 408 c.p.p. il Pm presenti richiesta di archiviazione.
Anna Catalano