In riferimento alle contestazioni formulate da Agcom nei confronti dei principali siti di secondary ticketing per aver messo in vendita, su web e social network, biglietti per concerti e eventi senza essere titolari dei sistemi per la loro emissione e a prezzi fortemente maggiorati rispetto a quelli ufficiali (legge 11 dicembre 2016, n. 232, art. 1, comma 545), TicketOne chiede che l’autorità competente non si limiti a contestare, minacciando sanzioni e oscuramento dei siti, bensì attui immediatamente i provvedimenti urgenti previsti dalla legge. Non c’è più nulla da indagare perché le violazioni da parte di queste società sono ancora oggi palesi.
«Già a marzo abbiamo alzato il velo sul perdurare di un’attività illecita da parte dei siti di secondary ticketing» dichiara Stefano Lionetti, amministratore delegato di TicketOne «E finalmente dopo il nostro esposto qualcosa si è mosso. Ma non basta. Siti come Viagogo e Stubhub continuano a commettere illeciti alla luce del sole, mettendo in vendita biglietti sulle proprie piattaforme, incuranti della legge che lo vieta. Non capiamo perché di fronte a questa flagranza di reato non si provveda immediatamente alle sanzioni previste e all’oscuramento dei siti. Applicare la legge dovrebbe essere facile come dare una multa per sosta vietata. Continueremo a vigilare e, in caso di ulteriori omissioni, ci riserviamo di segnalare all’autorità giudiziaria competente la mancata attuazione della legge».
Giuliano Borgna