“Il mostro sta tornando. Spengo la luce, nella speranza che nel buio non mi veda, ma mi rendo subito conto che è stato un gesto sciocco. Chi vive nell’oscurità è abituato a muoversi nel buio. Mi troverà.”
Arsenio Siani ritorna sulle scene editoriali con Le Nostre Tracce, romanzo breve edito da Accademia Edizioni ed Eventi. Tre episodi auto conclusivi che mettono in luce alcuni aspetti negativi della nostra società, primo fra tutti la violenza sulle donne. Tra padri violenti, bullismo ed emarginazione, l’autore non si risparmia in dettagli crudi e brutali tra gli episodi, che definisce non a torto dei “cazzotti allo stomaco”; lo scopo è, infatti, fare male a chi legge, affinché si smuova qualcosa tra le acque apparentemente placide di quest’umanità… per portare in superficie i mostri peggiori che la corrompono.
Questi mostri sono dietro l’angolo, vivono accanto a noi nello stesso palazzo o guidano l’auto nella corsia opposta, nascosti dietro una faccia comune per non destare sospetti; ma tra le mura delle loro case, sono liberi di scatenare tutto il loro orrore ai danni di coloro che dovrebbero amare. Mostri, non più uomini, indegni di ogni forma di amore fin da quando hanno sferrato il primo pugno.
È la dura realtà che ci circonda, l’orrore che ogni vittima di simili violenze dovrebbe affrontare, sempre, anziché chiudersi nel silenzio. Le Nostre Tracce è, in definitiva, il cupo grido di speranza di un sognatore che scrive per dare un contributo, sperando di fare la differenza e far riflettere anche una sola persona in questa immensa folla di ombre.
Siani può dire da oggi di essere riuscito nell’intento, perché di certo ha fatto riflettere me. E molti altri faranno altrettanto.
Come nasce quest’opera letteraria?
Nasce dal desiderio di affrontare il complesso tema della violenza di genere. Sentivo di avere qualcosa da dire, sia in ragione del fatto che sono stato testimone diretto di episodi di violenza sulle donne quando vivevo al sud, in una terra dove il fenomeno è molto diffuso, sia in virtù dei miei studi. Sono counselor e durante la mia carriera mi è capitato spesso di approfondire questa tematica, ho lavorato con persone che mi raccontavano situazioni di disagio e sofferenza frutto di violenza sia fisica che psicologica. Questo tema tornava nella mia vita, e mi sono chiesto quale fosse il reale contributo che potessi dare per cercare di smuovere le acque. Credo molto nel potere dei libri, sono convinto che la parola scritta abbia la facoltà di cambiare il mondo. Da lì è nato il desiderio di scrivere questo libro.
Quale messaggio vuoi trasmettere a tutti coloro che si ritroveranno tra le mani questo libro?
Questo libro vuole essere una sfida, forse rischiosa, rivolta alle donne, ad avere il coraggio di guardare a questo fenomeno da una diversa prospettiva. Sia chiaro: la donna è sempre la vittima, e niente giustifica la violenza di un uomo su di lei. Vorrei però sottolineare che ci sono dei sottili meccanismi psicologici che portano la donna a contribuire, inconsciamente, a questo fenomeno. La donna che sopporta in silenzio, senza denunciare il suo aguzzino, contribuisce in qualche modo al perpetrarsi di questo fenomeno. Quindi il messaggio che vorrei lanciare ai lettori, soprattutto donne, è di avere coraggio. Di non lasciarsi schiacciare dal senso di colpa o vergogna, dalla paura e dalle proprie vulnerabilità, così da innescare un meccanismo di cambiamento che le consenta di uscire dalla gabbia in cui hanno contribuito a rinchiudersi.
Leggi il mio libro perché…
Potrai trovare una storia narrata da una diversa prospettiva, che ti farà riflettere ed emozionare.
Progetti futuri?
Ultimamente sto approfondendo il tema della narrativa di viaggio. Ho già pronti due manoscritti, uno che ha tratto ispirazione da un viaggio che ho fatto in Cambogia, l’altro da un viaggio in Sicilia. Spero che vedano la luce al più presto.
Il libro di Arsenio Siani merita 4 stelle su 5.