L’Intervista
1) Dott. Baccaglini, l’edizione 2013 di Auto e Moto d’Epoca ha battuto tutti i record, quali sono le aspettative per quest’anno? Dal primo giorno registriamo un incremento degli ingressi dal 20 al 30 per cento rispetto al 2013 che già fu un anno da record con 74 mila visitatori. Auto e Moto d’Epoca è il vero Motor Show d’Italia, perché qui viene chi ama l’automobile: migliaia e migliaia di appassionati e, quest’anno, 13 grandi Case. Il successo di pubblico nasce dalla formula costruita in questi anni: partiamo dalle emozioni che le automobili regalano; partiamo dalla storia per guardare al futuro.
2) “Avere un buon passato significa avere un buon futuro”. Cosa mi dice al riguardo? Passato e presente dell’Auto sono due facce della stessa medaglia. La tradizione di un marchio è la sua garanzia di qualità e il suo più prezioso tratto identitario. E’ la salvezza dall’omologazione. Un auto non è un mezzo per spostarsi: è cultura, e piacere alla guida. Quello che ci insegnano le vetture d’Epoca è che ogni auto è unica . Per questo sempre più persone rimangono colpite dal loro fascino.
3) Quali sono i modelli che rendono unica Auto e Moto d’Epoca 2014 e che la diversificano rispetto alle manifestazioni di questo settore? Il tratto che più colpisce delle auto d’epoca è che si riconoscono a 500 metri di distanza. Ci sono così tanti modelli e creatività che ognuno può trovare quella adatta alla sua personalità. Ad Auto e Moto d’Epoca sono esposte, in vendita, oltre 4mila auto. Non esiste, al mondo, fiera che ne possa vantare altrettante. Si va da mille euro al milione perché l’auto d’epoca è per tutti e lo sarà sempre di più.
4) Quali sono le novità del 2014? Dai mulotipi Ferrari, i prototipi esposti per la prima volta al di fuori dei Musei del cavallino, alle auto mai viste prima in Italia della SK Collection. Dall’Alfa Romeo Zagato /Aprile 1750 GS del ’31 che ha vinto la Coppa d’oro a Villa d’Este e si è classificata seconda a Pebble Beach ai gioielli super tecnologici esposti dalle grandi case, come la Bmw i8 e la nuova S Mercedes o la Model S Tesla.
5) Come e quando nasce in Lei la passione che l’ha portata poi a diventare il Patron del più importante evento del settore in Europa per numero di auto e moto esposte? La mia passione nasce guidando. Gli odori, i rumori, le sensazioni fisiche di guidare un’auto d’epoca sono eccezionali. Una vera gioia. Il piacere della guida è ciò che sostiene l’amore per l’auto. E sarà sempre più frequente: tanto più le auto del futuro diverranno oggetti funzionali (google car, Iformation tecnology etc), tanto più si sentirà il desiderio di tornare, nei momenti liberi, a guidare un’automobile “vera”.
6) che cosa si aspetta per il futuro dell’auto e per manifestazioni come queste? Auto e Moto d’Epoca indica la strada per il futuro su due aspetti fondamentali: il primo è il pubblico. Le persone vengono a migliaia perché comunichiamo e condividiamo con loro la bellezza e le emozioni racchiuse nel mondo delle automobili. Qui è dove le grandi Case decidono di esporre i loro modelli d’avanguardia a fianco delle auto che hanno fatto la loro storia perché è a Auto e Moto d’Epoca che arrivano le persone che amano l’automobile. E’ un segnale per tutti i saloni dell’auto: bisogna parlare al cuore. Il mondo dell’Heritage, in secondo luogo, anticipa i tempi. Quello che succede oggi ad Auto e Moto d’Epoca, succederà domani in tutto il mondo Automotive: ci saranno due mercati: auto che servono a spostarsi e auto che danno gioia e che si usano nel tempo libero per gustare l’esperienza di guida. Io, personalmente, sogno un auto che racchiuda la tecnologia più evoluta nelle forme personali e uniche che ci vengono dal passato. Del resto, anche Ferdinand Porsche diceva che l’ultima ad essere prodotta sarà un’auto sportiva. Un’auto che emozionerà chi si siede al volante. Il passato e l’Heritage hanno appena iniziato a svelare la loro ricchissima eredità alle auto di oggi e di domani.
Intervista a cura di Daniela Paties Montagner