Si chiama semplicemente Ello il nuovo social media lanciato qualche mese fa e cresciuto molto velocemente negli ultimi tempi. I suoi punti di forza sono l’assenza di pubblicità, la trasparenza, la discrezione e la tutela della privacy.
Ello sta avendo successo soprattutto tra la comunità LGBTQ, in forte contrasto con Facebook per l’interruzione di alcuni account di drag queen e transgender colpevoli di aver utilizzato il loro nome d’arte al posto di quello reale.
Il suo fondatore Paul Budnitz lo presenta con le seguenti parole: ” Non devi usare il tuo vero nome per essere su Ello. Noi incoraggiamo le persone a essere chi vogliono essere. Siamo entusiasti di vedere che tante persone si stanno spostando sul nostro social network. Facebook ha recentemente iniziato il giro di vite sulle persone con nomi non verificabili, o chiunque utilizzi un alias. Certo, in questo modo si riduce il numero dei troll e degli account spam, ma crea problemi a quelle persone che hanno bisogno di nascondere la propria identità per motivi di auto-espressione o di sicurezza. Gli artisti, i blogger, le persone che sono preoccupate per la privacy, le persone che hanno avuto problemi con stalker, celebrità e membri della comunità LGBTQ, a volte scelgono di non usare i loro veri nomi per proteggere se stessi. Tutte queste persone vengono cacciate da Facebook. Noi invitiamo le persone ad essere ciò che vogliono essere in Ello, non vi è alcun motivo per noi per richiedere alle persone di utilizzare i nomi reali”. Poi aggiunge: “Tutto quello che fai sui social network oggi, ogni post che condividi, ogni nuovo amico che aggiungi e ogni link che clicchi è monitorato, registrato e convertito in dati e quindi ceduto agli inserzionisti: il prodotto in commercio sei tu. Ello si propone invece come alternativa semplice e trasparente, non uno strumento di manipolazione, ma un posto per connettersi, creare e celebrare la vita. Tu non sei un prodotto”.
Ernesto De Benedictis