Crollo della produzione olearia di tutta la penisola – L’ipotesi che il 2014 presenti il 50 per cento di produzione in meno rispetto allo scorso anno ha gettato molti nel panico: si parla di 60 mila quintali in meno, su tutto il territorio italiano. La colpa? Sicuramente la mosca olearia, che quest’anno si è trovata favorita dal prolungarsi del caldo.
La diffusione dell’insetto non è omogenea. Consistenti gli attacchi sugli oliveti dell’area litoranea, mentre nelle aree interne l’insetto risulta numericamente meno presente e dannoso solo in annate particolari, come questa. I danni: una ridotta resa ed un sensibile peggioramento della qualità dell’olio.
Il danno più importante causato dalla mosca è la cascola delle olive, che riguarda parti consistenti della produzione, inutilizzabile per ottenere oli di qualità. L’effetto più noto è sicuramente l’aumento del grado di acidità e l’irrancidimento, arrivando talvolta a comprometterne la classificazione di “extravergine”, nonché la commerciabilità.