Un appuntamento che è un incontro virtuoso tra il nostro paese e la Mitteleuropa per omaggiare ancora una volta, a distanza di 140 anni dalla sua canonizzazione, il più grande pianista romantico che il continente abbia avuto, Franz Liszt. La sua una opera creativa e umana che lo ha portato ad essere insignito del titolo di Canonico Onorario della Cattedrale di Albano nel 1879.
Seguendo le opere dei grandi musicisti che attraverso le sette note hanno raccontato la ricchezza del bel paese, facendosi ispirare da quei paesaggi e atmosfere a cui tanto deve l’intera produzione romantica ottocentesca, il Liszt Festival di Albano, per il 2019 si conferma sempre più multidisciplinare, con una proposta che unisce musica, letteratura, poesia, teatro, ricerca. Un festival che ha avuto significativi riconoscimenti nel contesto culturale italiano e da qualche anno anche europeo.
Per festeggiare la 33°esima edizione, il 12 ottobre 2019 il Festival Liszt si apre con la cerimonia d’inaugurazione della targa marmorea a Palazzo Lercari dedicata a Liszt. Un’iniziativa che il direttore artistico Maurizio D’Alessandro aveva in animo da tempo “al fine di dare la giusta memoria al luogo dove ha più volte soggiornato Liszt e dove suonò”. Un’idea che è stata subito recepita dal vescovo di Albano Mons. Marcello Semeraro e sostenuta dall’Accademia d’Ungheria in Roma attraverso il suo direttore prof. István Puskas. Un’occasione per visitare il Museo Diocesano internamente al Palazzo e, a seguire, assistere al concerto del pianista Orazio Sciortino con parafrasi di Franz Liszt da Opere e il suggestivo poema sinfonico Les Preludes.
Il 20 ottobre con un concerto dal titolo La meglio gioventù, sarà la volta di giovani musicisti di notevole talento quali i praghesi del Il Trio Incendio con un programma su Dvorak e il Quintetto Eusebius formato da musicisti di diverse regioni italiane espressione dei Corsi di Alto Perfezionamento Musicale dell’Accademia di Santa Cecilia per la classe del M° Carlo Fabiano che eseguiranno un programma incentrato su Clara e Robert Schumann.
Il 17 novembre sarà la volta di un grande solista, il pianista argentino Daniel Rivera con un programma dedicato a Liszt e Chopin, mentre il 24 novembre si avrà l’occasione di ascoltare i Philharmonia Chamber Players, un quartetto d’archi formato da musicisti di quella che è considerata una delle dieci orchestre migliori al mondo quale è la Philharmonia Orchestra di Londra; il programma sarà incentrato sul celebre Quartetto n. 12 “americano” di Dvorak e sul Quintetto op. 34 per clarinetto e archi di Weber con il clarinettista Maurizio D’Alessandro.
Il 15 dicembre in occasione del bicentenario della nascita della più grande pianista dell’800 Clara Schumann ritorna a grande richiesta la piéce teatrale-musicale Mia dolcissima Clara con la regia di Giacomo Zito, protagonista dello spettacolo insieme a Chiara Di Stefano e Giordano Bonini con i Solisti del FLA (Festival Liszt Albano).
Il pianista virtuoso Vincenzo Maltempo sarà il protagonista del concerto di chiusura il 5 gennaio 2020 con un focus su Beethoven per il 250° anniversario della nascita.
Non solo musica: sul tema Clara Wieck e Robert Schumann: amore e arte fra caso e necessità si terrà un incontro il 18 ottobre presso la palazzina Vespignani del Museo Civico curato dal Maestro e Direttore Artistico Maurizio D’Alessandro, mentre il 30 novembre verrà presentato in prima nazionale il libro Franz Liszt negli anni romani e nell’Albano dell’800 Florestano edizioni